Cina: Le esportazioni verso gli USA continuano a diminuire ulteriormente.

Susan Joho, Economist, Julius Baer -

La crescita delle esportazioni cinesi è diminuita più del previsto, poiché ad agosto le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno registrato un calo ancora più marcato, nonostante una proroga in extremis della tregua commerciale. Le esportazioni verso l’ASEAN e l’Europa, invece, hanno continuato a crescere. Il tempo aggiuntivo guadagnato per i negoziati commerciali sembra essere utilizzato da alcuni esportatori per adattare ulteriormente i flussi globali delle esportazioni cinesi verso altri Paesi. Le importazioni hanno continuato a segnalare una domanda interna debole e probabilmente condizioneranno la crescita economica complessiva nella seconda metà del 2025, mentre gli effetti delle precedenti misure di stimolo si attenuano. Prevediamo che l’economia cinese cresca complessivamente del 4,7% nel 2025, dopo una crescita del 5,3% nel primo semestre 2025.

La crescita delle esportazioni cinesi è diminuita più del previsto, attestandosi al 4,4% su base annua ad agosto. Parte del calo è attribuibile a un effetto base elevato dello scorso anno, mentre un’altra parte deriva da un calo più marcato delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Le esportazioni verso gli USA sono diminuite del 33% rispetto allo scorso anno, dopo un calo del 21% a luglio, e la crescita più sostenuta delle esportazioni verso l’ASEAN e l’Europa riesce solo in parte a compensarle. La proroga in extremis della tregua sui dazi, che mantiene i dazi statunitensi sui beni cinesi al 30% fino al 12 novembre, non ha fornito sollievo immediato nel breve periodo. I nuovi ordini all’export rilevati dal PMI manifatturiero privato, tuttavia, suggeriscono che nei prossimi mesi potrebbe esserci spazio per un miglioramento. Al momento, però, prevale l’incertezza, poiché proseguono i negoziati sui dazi riguardo all’aliquota definitiva. È quindi probabile che continuino le strategie di dirottamento dei flussi commerciali persi tra Cina e Stati Uniti verso nuovi mercati, come l’Africa, o di reindirizzarli attraverso Paesi con aliquote tariffarie più basse. Nonostante l’elevata competitività delle esportazioni cinesi, assorbire i grandi volumi persi verso gli USA non è semplice e rimane un processo graduale. Anche la crescita delle importazioni è diminuita più del previsto, rallentando a un debole 1,3% su base annua, confermando la persistente debolezza della domanda interna. Quest’ultima continua infatti a restare sotto tono a causa della crisi del settore immobiliare e delle incertezze occupazionali. Sebbene le esportazioni dovrebbero mantenersi relativamente resilienti e sostenere la crescita, ci si attende un rallentamento dell’economia cinese nella seconda metà dell’anno, data la persistente debolezza interna e il progressivo esaurimento degli effetti delle precedenti misure di stimolo.