Educazione finanziaria: perché i webinar possono fare la differenza. Il punto di vista di BETTER FINANCE

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Il punto di vista di BETTER FINANCE su educazione finanziaria in Europa e Italia

Al cuore del problema: l’alfabetizzazione finanziaria resta debole nonostante i progressi

Secondo BETTER FINANCE, la Federazione europea degli investitori e utenti di servizi finanziari, nonostante interventi regolatori importanti, molti cittadini dell’Unione Europea continuano a trovarsi in difficoltà: la conoscenza finanziaria è insufficiente, l’accesso a consulenza professionale è limitato, e i percorsi per investire o fare scelte finanziarie sono complessi e poco trasparenti. Queste carenze non sono marginali: minano la fiducia nei mercati finanziari, aumentano il rischio di sfruttamento e diminuiscono il benessere finanziario complessivo della popolazione.

Un report recente di BETTER FINANCE dal titolo Enhancing Financial Health and Wealth in the EU individua tre pilastri fondamentali per affrontare queste sfide: educazione finanziaria, consulenza personalizzata, e strumenti digitali.  L’educazione finanziaria è vista come la base: serve per permettere alle persone di comprendere concetti come risparmio, debito, investimento, ma anche di sviluppare atteggiamenti e comportamenti finanziari sani.

Italia: dati recenti e criticità specifiche

Anche in Italia, i dati confermano che c’è spazio per molto miglioramento. La Banca d’Italia rileva un progresso lieve, ma le competenze finanziarie, specie digitali, rimangono basse. Ad esempio un’indagine su giovani tra 18 e 34 anni ha mostrato come, pur essendo più avvezzi al digitale, molti non abbiano chiari i concetti finanziari base. Nel sondaggio a livello nazionale sugli adulti è emerso che mentre la conoscenza teorica è migliorata, i comportamenti, come risparmiare con regolarità, pianificare il futuro, valutare i rischi, non seguono poi sempre coerentemente quanto appreso. Inoltre, persistono significative disuguaglianze: geografiche (Nord vs Sud) e influenze socioeconomiche.

Queste condizioni rendono chiaro che l’Italia non è un’eccezione ma riflette molte delle sfide che BETTER FINANCE mette in rilievo per l’intera UE.

L’utilità dei webinar: uno strumento chiave per superare ostacoli

In questo contesto, dove le lacune riguardano sia la conoscenza sia l’applicazione pratica delle competenze finanziarie, i webinar possono giocare un ruolo essenziale.
Accessibilità e scalabilità. I seminari online permettono di raggiungere persone in territori remoti o con orari che renderebbero difficile la presenza fisica. Non richiedono spostamenti, e possono essere registrati per chi non può partecipare in diretta.
Adattamento continuo alle esigenze attuali. I mercati, gli strumenti finanziari e le normative cambiano spesso. Webinar ben costruiti permettono di trattare temi attuali, come finanza digitale, investimenti sostenibili, tutela da frodi, strumenti di pensione, crypto, ecc, permettendo agli utenti di “restare al passo”.
Interattività e dialogo. Rispetto a contenuti statici, nei webinar si possono fare domande, chiarire dubbi, confrontarsi: questo aiuta a superare confusioni e paure. Le persone possono partecipare attivamente, aumentando la comprensione.
Sviluppo della fiducia. Uno dei punti evidenziati da BETTER FINANCE è che basse conoscenze si sommano a processi complessi e scarsa fiducia. Offrire formazione trasparente, con esperti affidabili, aiuta a costruire quella fiducia che è essenziale perché i cittadini si sentano capaci di prendere decisioni autonome.
Costi e risorse contenuti. Per organizzatori pubblici o del settore privato, un webinar ha costi inferiori rispetto ad eventi in presenza: meno logistica, meno spazi fisici, possibilità di usare piattaforme digitali già esistenti.

Cosa suggerisce BETTER FINANCE per migliorare il quadro europeo ed italiano

Dalle analisi di BETTER FINANCE e delle istituzioni collegate emergono alcune raccomandazioni concrete, di cui i webinar dovrebbero tenere conto

  • Integrare l’alfabetizzazione finanziaria nei programmi scolastici, fin dalla scuola secondaria, con contenuti adeguati anche alla cultura digitale. Il coinvolgimento delle scuole è importante per evitare che si generi un “gap” generazionale.

  • Incentivare l’uso di indicatori standard per misurare l’alfabetizzazione finanziaria (dal lato della conoscenza, ma anche del comportamento). Ciò per capire dove intervenire e misurare i progressi nel tempo.

  • Favorire la consulenza finanziaria indipendente come complemento necessario all’educazione. Non basta sapere, serve anche saper applicare le conoscenze, e in questo la consulenza può guidare. BETTER FINANCE evidenzia che molti cittadini non accedono a consulenti, o quelli che usano non sono completamente indipendenti.

  • Sostenere strumenti digitali innovativi, gamification, app, formati brevi, micro-moduli, che permettano apprendimento flessibile. Queste soluzioni aiutano a raggiungere persone con ritmi diversi, con minori livelli di istruzione o che preferiscono modalità informali.

Verso una cultura finanziaria che produce fiducia e benessere

In definitiva, il punto di vista di BETTER FINANCE conferma che una popolazione finanziariamente più istruita è un presupposto non opzionale per mercati finanziari europei più efficienti, sicuri e inclusivi. Per l’Italia, partecipare attivamente a questo processo vuol dire non solo ripensare come si insegnano le basi della finanza, ma anche come veicolare conoscenza in modo che sia utile, praticabile, aggiornato.

Webinar ben strutturati, regolari, accessibili anche ai più vulnerabili, appaiono uno degli strumenti più promettenti in questo percorso. Consentono di colmare lacune immediate, stimolare la partecipazione, e costruire una cultura del risparmio, del rischio consapevole e della protezione finanziaria.