Federated Hermes: banche, il terzo polo e le sue conseguenze
Oggi si celebra il terzo polo bancario italiano. Subito dopo Intesa e UniCredit, si staglia sopra i cieli del Belpaese questo strano ircocervo da oltre 200 miliardi di euro di attivi, che combina la capillare rete nell’Italia centrale del Monte con il wealth management e la banca d’affari di Piazzetta Cuccia.
Industrialmente più difficile da gestire per il pur bravo Lovaglio e la sua squadra che altre più tradizionali combinazioni come le ventilate, e ritratte, Unicredit più Banco BPM, o quest’ultimo col Monte. Tant’è che un management esterno prenderà le chiavi della macchina dagli uscenti Nagel e Co. I marziani a Piazza della Scala: sarà interessante vedere come i senesi saranno accolti sotto la Madonnina, da un establishment finanziario che li considera un pò esterni a certi circoli.
A Trieste, sponda Generali, la bora si potrebbe presentare ben prima di ottobre, ma bisognerà conoscere le intenzioni del Cavalier Caltagirone. L’asse Trieste-Parigi sull’ asset management appare appeso a un filo.

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