Federated Hermes: Credito, Investment grade vs High Yield vs Emergenti

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Il credito Investment Grade è caratterizzato da rendimenti complessivi elevati che stanno alimentando una domanda forte e sostenuta da parte degli investitori, rendendo così l’asset class interessante in questa fase. La domanda ha costantemente superato l’offerta, portando a una riduzione delle concessioni sulle nuove emissioni, poiché le operazioni sono fortemente sovrascritte. In questo contesto, i fattori tecnici rimangono favorevoli e le valutazioni compresse. Dato il contesto macroeconomico, caratterizzato dalla normalizzazione dei tassi e dall’incertezza geopolitica, conserviamo una preferenza per i settori difensivi e non ciclici, come quello dell’healthcare, nonché un approccio orientato alla qualità, con titoli con rating A che offrono valore rispetto alle loro controparti tripla B. Nonostante gli spread ridotti, privilegiamo il debito denominato in Euro, poiché la normalizzazione della politica della BCE è più avanti rispetto a quella della Fed. Il nostro posizionamento è orientato verso le scadenze a medio termine, dove la curva del credito è più ripida e offre il carry più interessante in termini di rischio.

Il credito High Yield è caratterizzato da un mercato di settore che ha mostrato resilienza e solidità notevoli nel primo semestre, in ripresa rispetto alla volatilità registrata all’inizio dell’anno, legata all’incertezza sui dazi e alle tensioni geopolitiche. Questo mercato sta vivendo un notevole squilibrio tra domanda e offerta a causa del volume limitato di emissioni (la maggior parte delle quali è costituita da attività di rifinanziamento) e della domanda persistente da parte degli investitori, che ha portato a una contrazione dell’universo high yield. Pertanto, manteniamo una visione costruttiva su questa asset class. Notiamo inoltre che l’attività di LBO ha registrato una ripresa. Nonostante la tendenza globale al restringimento degli spread, i rating B hanno recentemente registrato un ritardo e ora sembrano interessanti rispetto ai doppia B. Infine, vediamo valore nei nomi in Euro delle società basate negli Stati Uniti.

Il credito degli Emergenti ha mostrato una notevole resilienza negli ultimi sei mesi, sostenuto da un contesto macroeconomico favorevole e da fattori strutturali positivi. La nostra view iniziale, in base a cui i dazi avrebbero avuto un impatto significativo sulle economie dei mercati emergenti, non si è ancora pienamente concretizzata. Continuiamo a monitorare la situazione, data l’importanza dei mercati emergenti per le catene di approvvigionamento globali e le materie prime. L’attuale tendenza alla de-dollarizzazione ha dato impulso agli asset obbligazionari dei mercati emergenti in valuta forte e locale, attirando un più ampio interesse da parte degli investitori e riducendo la vulnerabilità alla volatilità dei tassi statunitensi. Nel frattempo, la crescita cinese continua a registrare un trend di crescita, fornendo un punto di stabilità per le economie regionali e sostenendo i fondamentali delle imprese.