Gi Group Holding – Sostenibilità, welfare e consulenza stanno ridisegnando i ruoli nel settore bancario italiano
Sostenibilità, benessere organizzativo e digitalizzazione sono tra i principali fattori che stanno ridisegnando lo scenario delle professionalità del settore bancario italiano, attraversato in questa fase da numerose e diverse forze trasformative.
Dal punto di vista dei ruoli, in alcuni organigrammi emergono nuove figure come ESG Product Manager e Wellbeing Manager, capaci di coniugare sguardo sistemico, sensibilità relazionale e attenzione all’impatto sociale. Accanto a questi, si conferma la centralità di profili ad alta specializzazione come Private Banker e Wealth Manager.
Lo rileva Gi Group Holding, prima multinazionale italiana del lavoro, analizzando i trend HR in corso nel settore bancario.
ESG: primi segnali di specializzazione, ma i ruoli dedicati sono ancora pochi
L’interesse verso la sostenibilità è in costante crescita, ma il passaggio a una strutturazione organica dei ruoli ESG è ancora agli esordi. Alcune realtà bancarie hanno introdotto figure come ESG Product Manager o consulenti di investimenti dedicati a linee ESG specifiche, ma, nella maggior parte dei casi, queste competenze si integrano in ruoli esistenti, come specializzazione trasversale più che come professione autonoma.
L’ESG richiede una visione sia valoriale sia strategica: in questa direzione, non basta l’esecuzione tecnica, occorrono figure capaci di leggere i bisogni del cliente e costruire coerenza tra portafogli e principi. Tuttavia, a fronte di una domanda in crescita, l’offerta formativa resta ancora limitata nel nostro Paese. Per le funzioni HR, sviluppare percorsi formativi in ambito ESG può rappresentare un elemento di attraction, soprattutto per le nuove generazioni.
Sales: premiati i consulenti ad alta marginalità e digital first
Il quadro attuale conferma anche per i prossimi anni la strategicità di Private Banker e Wealth Manager, ruoli capaci di attrarre e fidelizzare clienti ad alto patrimonio, offrendo soluzioni di gestione sempre più personalizzate. In parallelo, crescono di importanza i ruoli connessi ai canali digitali, in particolare i gestori responsabili delle vendite online.
In aumento la rilevanza anche degli Advisor dei Clienti Digitali, destinati a diventare interlocutori sempre più cruciali man mano che cresce l’utilizzo – sia in termini numerici sia di contributo alle vendite – dei canali digitali da parte della clientela. Tra i profili in crescita rientrano inoltre i Gestori Corporate, responsabili della consulenza a clienti business.
Si conferma invece il declino dei ruoli più tradizionali come il Gestore Retail o il Gestore Affluent, figure oggi chiamate a una profonda riconfigurazione alla luce dell’autonomia crescente dei clienti e del ridimensionamento del ruolo della filiale fisica. Come evidenzia la Fondazione Fiba di First Cisl, in Italia prosegue infatti la riduzione del numero delle filiali, diminuite al 30 giugno 2025 a 19.395, -261 rispetto al 31 dicembre 2024.
Wellbeing Manager: al centro il capitale umano
Mentre cresce l’attenzione ai fattori ESG, nelle banche cresce anche la rilevanza dei ruoli implicati nella gestione del benessere delle persone. In questa direzione, accanto all’HR Welfare Manager, figura ormai consolidata che gestisce piani e servizi per il welfare aziendale, in alcune realtà strutturate emerge la figura del Wellbeing Manager, responsabile dei programmi per la salute fisica e mentale dei dipendenti, che riflette il nuovo peso della cura del capitale umano nel contesto bancario.
Il dialogo intergenerazionale
Nella prospettiva della gestione del capitale umano rientra anche la necessità di porre crescente attenzione al dialogo intergenerazionale. In un settore con un’età media ancora elevata – circa 49 anni – e un continuo ingresso di giovani talenti, diventa prioritario favorire una coesistenza virtuosa tra i professionisti più esperti e le nuove generazioni. Questa dinamica svolge un ruolo fondamentale nel supportare la capacità di trasformazione delle banche e, al tempo stesso, ne accresce l’attrattività per i giovani professionisti.
Non tutte le banche cercano gli stessi profili
L’evoluzione dei ruoli nel settore non segue un modello unico, ma si differenzia in base alla tipologia di istituto. Le Incumbents orientate alla digitalizzazione, pur continuando a mantenere un legame con il territorio, richiedono profili specializzati in grado di affrontare la trasformazione digitale e soddisfare la domanda di servizi più personalizzati.
Le Incumbents più tradizionali, invece, prediligono profili trasversali, capaci di ricoprire più ruoli, con competenze che combinano attività commerciali e relazionali.
Discorso ancora diverso per le neobanks, dove la relazione con il cliente è interamente a distanza. In queste realtà, sono richieste figure ibride che sappiano muoversi tra piattaforme, video-call e gestione autonoma dei clienti, mantenendo un alto livello di servizio anche senza il supporto della filiale fisica.
In tutti i modelli, la funzione HR è chiamata a guidare la trasformazione, attrarre nuovi talenti e sviluppare competenze digitali e relazionali, agendo come un abilitatore di valore per l’organizzazione.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa