La Fed opta per la cautela
La Fed ha ridotto i tassi di riferimento di 25 punti base, portandoli nella fascia 4,00%–4,25%.
Jerome Powell ha definito questa decisione come una forma di “cautela”, guidata da una logica di “risk management”.
Un apparente paradosso. Il taglio dei tassi arriva proprio mentre lo scenario centrale della Fed su crescita e inflazione si fa più “hawkish”. Infatti, le previsioni di crescita per il 2025 e il 2026 sono state riviste al rialzo, così come l’inflazione core attesa per il 2026. In particolare, la solidità della spesa dei consumatori statunitensi continua a rappresentare un elemento di resilienza per la Federal Reserve, con l’indicatore settimanale delle vendite al dettaglio che, a metà settembre, evidenzia un’ulteriore accelerazione.
Riorientamento della politica di reazione.
La Fed conferma un cambiamento delle sue priorità:
- È meno preoccupata dal rischio inflazionistico, anche perché l’aumento dei dazi doganali è stato finora assorbito dalle aziende senza un pieno trasferimento sui prezzi.
- L’attenzione si sposta invece sul mercato del lavoro, considerato fragile: sia il tasso di disoccupazione che quello di assunzioni sono entrambi su livelli bassi. In pratica, un aumento dei licenziamenti porterebbe subito a un rialzo del tasso di disoccupazione, data l’insufficienza di nuove assunzioni . Inoltre, la domanda di lavoro è recentemente scesa al di sotto dell’offerta , una dinamica che Powell intende evitare che si accentui.
Prospettive di politica monetaria.
La Fed dovrebbe mantenere l’approccio “risk-based”, con una nuova riduzione dei tassi attesa a ottobre e, possibilmente, un ulteriore taglio a dicembre. Il dibattito interno resta molto serrato (10 voti favorevoli contro 9). Guardando oltre le prospettive macroeconomiche, l’interazione tra politica monetaria e fiscale lascia presagire ulteriori allentamenti. Per affrontare il tema della sostenibilità del debito pubblico, il Dipartimento del Tesoro mira a ridurre la durata del debito di modo che il costo del rifinanziamento dipenda maggiormente dai tassi a breve termine piuttosto che da quelli a lungo termine. Una strategia che potrà avere successo solo se la Fed continuerà a tagliare i tassi. Per questo motivo, attualmente stimiamo un tasso target al 2,75%, ovvero al di sotto delle proiezioni ufficiali della Fed per il 2027.

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