Wall Street vulnerabile nei prossimi due mesi, dato occupati non pregiudicherà taglio Fed (Man Group)
I dazi, l’indipendenza percepita della Fed e un possibile shutdown del governo Usa alla fine di settembre: sono solo alcuni dei motivi che potrebbero provocare incertezza e destabilizzazione nei prossimi due mesi. E non dimentichiamo che settembre e ottobre sono mesi notoriamente difficili per il mercato azionario. Più le azioni salgono, più diventano vulnerabili, specialmente quelle statunitensi, che vantano valutazioni altissime. Qualsiasi fattore potrebbe far scendere le azioni, dall’aumento dei rendimenti alle delusioni sugli utili, da una Fed meno indipendente a un prolungato shutdown del governo.
Prevedo un aumento dei rendimenti a lungo termine, soprattutto nei paesi con livelli di debito relativamente elevati come Francia, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti. I bond vigilantes sono già in allerta e penso che nei prossimi mesi ne vedremo altri, dato che i governi sono alle prese con i negoziati sul bilancio per il prossimo anno. E i rendimenti più elevati non faranno che rendere più difficile per i governi cercare di ridurre i propri deficit fiscali.
Il dato più importante di questa settimana sarà probabilmente il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì, anche se non credo che nulla in esso possa impedire alla Fed di tagliare i tassi di 25 punti base nella riunione di metà settembre.
Credo che la campagna di pressione della Casa Bianca stia già avendo un certo effetto, incoraggiando la Fed a concentrarsi sul quadro di crescita in rallentamento piuttosto che sulla possibile pressione al rialzo sull’inflazione. Detto questo, credo che la Fed dovrebbe preoccuparsi maggiormente dell’indebolimento della crescita economica e dell’aumento della disoccupazione. A mio parere, l’economia potrebbe deteriorarsi rapidamente sotto la pressione dei tagli alla spesa pubblica, della politica migratoria aggressiva e dei dazi elevati. Vale la pena notare che, come avevo previsto, a luglio abbiamo assistito a una certa pressione sui prezzi dell’indice PCE core, in linea con le aspettative, ma non sufficiente a distogliere l’attenzione della Fed dall’indebolimento dell’economia. Continuo a credere che la Fed taglierà i tassi di 25 punti base a settembre. La spesa dei consumatori a luglio è stata forte, ma credo che si sia trattato di un anticipo della spesa, poiché molti rivenditori non hanno trasferito i dazi doganali per la maggior parte del mese di luglio. Ma a mio parere, la situazione cambierà presto.

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