Bilancio a lungo termine: il Parlamento europeo rimane bloccato tra tensioni e divergenze
In vista della definizione del nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) della Commission europea per il periodo 2028-2034, i governi degli Stati membri tendono verso un’intesa di massima mentre il Parlamento appare incagliato in dispute interne e difficili compromessi politici.
La Commissione ha presentato una proposta pari a circa 2 trilioni di euro, ovvero lo 1,26 % del reddito nazionale lordo dell’Unione, che punta su maggiore flessibilità, semplificazione dei programmi e nuovi strumenti finanziari. I singoli Stati, nel frattempo, lavorano a maggior velocità: secondo un documento citato da Euractiv “the European Parliament delays key EU budget decisions over infighting” in vista dell’accordo con i governi. La linea è chiara: ridurre la frammentazione dei circa 50 programmi attuali e sostituirli con alcune grandi linee d’intervento nazionali.
Allo stesso tempo, la semplificazione appare tutt’altro che scontata: “the European parliament is organised differently,” avverte un articolo il Financial Times, evidenziando come il tentativo di razionalizzazione rischi di imboccare una complicata diramazione politica.

Il Parlamento in difficoltà
Il Parlamento europeo, chiamato a dare il proprio assenso al quadro finanziario, è impegnato in conflitti interni, dall’agricoltura alla coesione territoriale, dall’accesso ai fondi al principio della “bilanciatura geografica”. Un’analisi di Le Monde segnala come il bilancio UE proposto dalla Commissione Europea stia incontrando una forte opposizione da parte degli Stati membri e del Parlamento europeo per le sue dimensioni e per il peso politico del Parlamento ridotto in alcune fasi del processo negoziale. Il nuovo quadro finanziario pluriennale (Multiannual Financial Framework 2028‑2034) dell’European Commission dovrà essere formalmente adottato tra il 2025 e il 2027, poi sarà in vigore il 1° gennaio 2028.
Punti chiave di frizione
Tra le questioni più spinose emergono la fusione dei fondi per agricoltura e coesione in piani nazionali con negoziazione bilaterale tra capitale e Bruxelles; il nuovo “megafondo industriale” da 234 miliardi di euro previsto per la competitività, che suscita timori di concentrazione degli aiuti nei Paesi più forti; i criteri di accesso alle risorse: merito vs “bilanciatura geografica” per evitare che le regioni e i Paesi meno sviluppati perdano terreno; la questione degli aiuti di Stato: la proposta prevede che in casi “eccezionali e debitamente giustificati” possano essere ammessi, sollevando riserve in particolare nei Paesi cosiddetti frugali.
Un compromesso fragile, ma necessario
Secondo un editoriale del Financial Times “Why the EU’s chaotic budget proposal doesn’t add up”: “Commission president Ursula von der Leyen says her €2 trn budget won’t cost EU capitals any more than they currently pay. That’s questionable.” Questo passaggio mette in evidenza il paradosso del piano: ambizioso nella forma ma contestato nei contenuti e, soprattutto, nelle coperture.
Un’altra riflessione cade sul versante della transizione verde. La sfida della competitività europea e dell’industria verde è fortemente vincolata al successo negoziale del bilancio a lungo termine.
I prossimi passi e la scadenza politica
Si punta a un accordo preliminare entro fine anno, ma è la riunione del Council of the European Union (Affari Europei, GAC) del prossimo 17 novembre che sarà cruciale per l’avanzamento dei piani nazionali. Secondo la Commissione, l’accordo dovrà essere formalizzato entro il dicembre 2026, per dare operatività al quadro dal 1° gennaio 2028.
L’equilibrio sarà difficile da trovare: da un lato la volontà degli Stati membri di mostrare risultati tangibili, dall’altro la necessità di un consenso rapido senza perdere coesione.
Fonti internazionali
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Handelsblatt – “Von der Leyen schlägt EU-Budget von zwei Billionen Euro vor”
Estratto: «Die EU-Kommission will Europas wirtschaftliche und militärische Schlagkraft erhöhen – das Budget vergrössern und grundlegend reformieren.»
Link: handelsblatt.com -
Handelsblatt – “EU-Finanzen: EU-Kommission drängt auf mehr Flexibilität im Haushalt”
Estratto: «Brüsseler Behörde plant radikale Neuerungen für das kommende Budget.»
Link: handelsblatt.com -
CaixaBank Research – “The 2028-2034 EU budget: An impossible mission?”
Estratto: «On 16 July, the European Commission presented its proposal … this will be quite some balancing exercise.»
Link: caixabankresearch.com -
KPMG – “The future of EU funding: The new budget proposal for 2028-2034”
Estratto: «On 16 July 2025 … setting the EU budget for 2028-2034 at EUR 2 trillion.»
Link: KPMG -
Reuters – “Next EU budget must be more flexible, have new revenues says von der Leyen”
Estratto: «The next European Union budget … must be more flexible, more focused and funded by new revenues …»
Link: reuters.com -
Le Monde – “Union européenne : la proposition de budget de Bruxelles très contestée”
Estratto: «Ce qui nous est proposé revient à geler les investissements…»
Link: lemonde.fr
Link generico: ilsole24ore.com (ricerca interna consigliata).
Dall’editoriale su Corriere della Sera del 23 luglio 2025: «Lo scorso 16 luglio la Commissione europea ha presentato il «quadro finanziario pluriennale» 2028-2034 (…) riguarda sette anni e deve essere approvato, nel prossimo anno e mezzo, all’unanimità dal Consiglio e a maggioranza dal Parlamento europeo.»
(16 luglio 2025): «Il bilancio Ue per il periodo 2027-2034 sarà di circa 2 mila miliardi a prezzi correnti (l’1,26% del reddito nazionale lordo dell’Ue) … Si tratta del budget «più ambizioso mai proposto», ha detto von der Leyen, e pensato per «una nuova era» ma soprattutto «più moderno e più flessibile».»
(28 luglio 2025): «Circa 2 mila miliardi. Che possono apparire tanti ma sono appena l’1,26% del reddito nazionale lordo. (…) Nella proposta di bilancio (perché di proposta si tratta) ben 409 miliardi andranno a sostegno dell’industria e della competitività… Il difficile sarà comporre i diversi interessi. Ma, sulla carta, questo dovrebbe essere da sempre l’obiettivo della politica: la composizione degli interessi. Riusciranno i governi a farlo?»
Corriere della Sera «Nella prossima Pac 2028-2034, all’Italia spetteranno almeno 31 miliardi di euro sui 302 miliardi complessivi destinati all’agricoltura dal bilancio comunitario … Roma si conferma quarto beneficiario …»

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