Candriam – Argentina, il mercato scommette sulle riforme: atteso rimbalzo del 20–35% guidato dalle banche
Le elezioni argentine hanno consegnato una vittoria decisiva al presidente Javier Milei e alla sua coalizione La Libertad Avanza, segnando un importante punto di svolta politico nella storia moderna dell’Argentina. Contro ogni aspettativa, il blocco di Milei non solo ha consolidato il potere a livello nazionale — ottenendo il 41% dei voti contro il 25% del Fronte Peronista (FP) — ma ha anche registrato una forte performance nella Provincia di Buenos Aires, a lungo considerata una roccaforte peronista. Il tono di Milei dopo la vittoria è stato notevolmente conciliante, sottolineando la necessità di dialogo con i legislatori dell’opposizione e con i governatori provinciali per portare avanti le riforme tanto attese. Il messaggio è stato chiaro: gli argentini si sono definitivamente allontanati da decenni di populismo, e la strada è ora aperta per un Congresso riformista — quello che Milei ha definito “il più riformista della storia” — capace di rimodellare il modello economico del Paese.
Le implicazioni per i mercati argentini sono significative. Gli investitori si aspettavano un risultato più frammentato, e la portata della vittoria di Milei — in particolare per il parlamento — dovrebbe innescare un forte rally. Con La Libertad Avanza che ora controlla quasi un terzo della Camera dei Deputati e ha ampliato sensibilmente la propria presenza al Senato, le prospettive di riforme fiscali e strutturali sono migliorate in modo sostanziale. Inoltre, l’amministrazione ha rafforzato i legami con Washington, in particolare con il presidente USA Donald Trump, il cui team sta lavorando a un pacchetto di sostegno finanziario che comprende swap, operazioni di liquidità in pesos e potenziali investimenti guidati dagli USA statunitensi in data center e infrastrutture. L’allineamento con l’agenda pro-mercato di Trump aggiunge un ulteriore livello di fiducia per gli investitori e posiziona l’Argentina come un potenziale partner regionale in una nuova ondata di destra in America Latina.
Per quanto riguarda i mercati, le azioni argentine sono pronte per una forte rivalutazione. L’indice MSCI Argentina, in calo di circa il 33% dall’inizio dell’anno e in ritardo rispetto agli omologhi EM, potrebbe rapidamente colmare il divario. Una combinazione di copertura delle posizioni corte — in particolare nei titoli finanziari più venduti allo scoperto — e di espansione dei multipli dovrebbe favorire un rialzo del 20–35% nei mercati locali e negli ADR. Le banche dovrebbero guidare la ripresa, mentre anche il settore energetico trarrà beneficio da un miglioramento del sentiment e dalle aspettative di riforma. Altri settori, come l’e-commerce, potrebbero inoltre beneficiare della più ampia ripresa argentina e della regione.
Oltre all’Argentina, il panorama politico dell’America Latina sta cambiando. La recente vittoria della destra in Bolivia segna la fine di decenni di dominio della sinistra, mentre il Venezuela rimane in una situazione meno definita. In Colombia, le ulteriori critiche di Trump al presidente Petro sottolineano il rinnovato impegno di Washington nella regione attraverso una lente più ideologica. Allo stesso tempo, il pragmatico riavvicinamento tra Trump e il presidente brasiliano Lula lascia prevedere relazioni migliori con gli Stati Uniti in futuro. Per l’Argentina, questo contesto geopolitico in evoluzione è favorevole: si allinea con una tendenza regionale verso politiche pro-mercato e coincide con un ambiente globale che sostiene gli asset di rischio, incluso un atteso ciclo di allentamento della Fed, la possibile fine del quantitative tightening e un dollaro USA più debole — fattori che favoriscono fortemente i mercati emergenti ad alta volatilità come l’Argentina.
È stato un percorso altalenante per gli investitori argentini, ma i risultati di questo fine settimana rappresentano un vero punto di svolta. Per chi ha esposizione all’Argentina attraverso strategie azionarie o multi-asset, le prospettive stanno migliorando rapidamente. Il Paese rimane un mercato ad alto rischio e alto rendimento, ma la direzione è ora chiaramente orientata verso la riforma, la normalizzazione e la crescita. Dopo anni di false partenze, c’è la sensazione che questa volta possa davvero essere diverso — e questa fiducia, da sola, potrebbe bastare a innescare una nuova e potente fase nella storia dei mercati argentini.

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