DWS: FOMC di Ottobre – Tagliati ancora i tassi, ma dicembre è tutt’altro che deciso
Nel complesso, l’esito è in linea con le nostre aspettative. Manteniamo la previsione che la Fed ridurrà i tassi fino a un livello neutrale, intorno al 3%, nei prossimi dodici mesi. Tuttavia, la tempistica dei tagli resta incerta e le aspettative di tagli consecutivi da parte della Fed appaiono probabilmente troppo ottimistiche, date le incertezze attuali.
L’unica sorpresa è stata la presenza di due dissidenti invece di uno. Stephen Miran si pensava avrebbe votato a favore di un taglio di 50 punti base, mentre Jeffrey Schmid ha assunto una posizione più restrittiva, votando contro qualsiasi cambiamento.
Questo rafforza l’idea che i banchieri centrali siano sempre meno uniti su come debba evolvere la politica monetaria. Tale divisione era già suggerita dal “dot plot” quasi spaccato e dai diversi toni emersi nei recenti interventi della Fed, ma il dissenso di tipo “hawkish” (più severo) conferma ulteriormente questa tendenza.
Il progressivo indebolimento del consenso all’interno del FOMC è probabilmente dovuto in parte al blocco del governo, che limita la disponibilità di dati economici, in particolare quelli legati all’inflazione. La dichiarazione riflette questa situazione, poiché la maggior parte dei riferimenti ai dati riguarda il passato.
Pur concordando sul fatto che i dati disponibili confermino come il mercato del lavoro e l’inflazione non siano migliorati improvvisamente in linea con il duplice mandato della Fed, il rischio di sorprese su entrambi i fronti è già aumentato. Inoltre, da un leggero cambiamento nel linguaggio utilizzato emerge che la Fed probabilmente si aspetta una crescita leggermente più elevata, che potrebbe avere un impatto positivo sull’occupazione. Tuttavia, ciò risulta difficile da conciliare con gli effetti negativi che il blocco del governo probabilmente avrà sulla crescita e sulle assunzioni nel breve termine.
Durante la conferenza stampa, il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto le diverse opinioni tra i membri del FOMC. Ha inoltre discusso i rischi legati a entrambi gli aspetti del mandato della Fed. Ha menzionato che vi sono state intense discussioni su come procedere a dicembre, aggiungendo che una decisione non è stata ancora presa e che, anzi, “è tutt’altro che vicina”.
Ancora una volta, il taglio è stato presentato come una decisione di gestione del rischio, considerando che i rischi per il mercato del lavoro probabilmente superano quelli legati all’inflazione e che la situazione potrebbe cambiare nei prossimi mesi. È un chiaro promemoria per i mercati che la Fed non segue un percorso prestabilito.
Nel complesso, l’esito è in linea con le nostre aspettative. Manteniamo la previsione che la Fed ridurrà i tassi fino a un livello neutrale, intorno al 3%, nei prossimi dodici mesi. Tuttavia, la tempistica dei tagli resta incerta e le aspettative di tagli consecutivi da parte della Fed appaiono probabilmente troppo ottimistiche, date le incertezze attuali.

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