DWS: La dinamica demografica in Europa potrebbe rilanciare l’interesse per gli investimenti azionari?
La dinamica demografica in Europa potrebbe rilanciare l’interesse per gli investimenti azionari?
Il sistema pensionistico europeo a ripartizione andrebbe integrato con un modello a capitalizzazione, capace non solo di rafforzare la sostenibilità del welfare, ma anche di favorire una maggiore cultura finanziaria e sostenere la crescita dell’economia europea
La popolazione mondiale continuerà probabilmente a crescere ancora per alcuni anni, ma saranno solo una ventina di Paesi a trainare questa crescita. Il resto del mondo, invece, è in diminuzione – inclusa l’Europa e, in particolare, la Germania. Uno dei problemi legati al calo demografico è la crescente pressione sui sistemi pensionistici.
Il tasso di natalità è solo uno dei diversi fattori che influenzano la sostenibilità dei sistemi pensionistici. Il modello a ripartizione soffre del fatto che ogni lavoratore deve sostenere un numero sempre maggiore di pensionati. Questa situazione potrebbe essere alleggerita in vari modi – escludendo, però, un improbabile aumento del tasso di natalità. Si potrebbe, ad esempio, incrementare il tasso di occupazione o l’età pensionabile, ridurre gli assegni pensionistici, favorire una maggiore immigrazione o aumentare la produttività economica. È probabile che, in futuro, sarà necessario agire su tutti e quattro questi fronti. Ma, oltre a ciò, riteniamo urgente affiancare al sistema a ripartizione un modello pensionistico basato sul risparmio e sugli investimenti.
Le difficoltà legate a un passaggio completo da un sistema a ripartizione a uno a capitalizzazione sono ben note – e vanno affrontate con serietà. Una transizione di questo tipo può avvenire solo gradualmente. In casi estremi, una generazione potrebbe trovarsi a sostenere contemporaneamente due sistemi: i pensionati attuali tramite il sistema a ripartizione e la propria pensione attraverso quello a capitalizzazione. Tuttavia, il fatto che lo status quo non sia sostenibile è dimostrato dall’evoluzione del rapporto tra lavoratori e pensionati in Germania: nel 1962 sei contribuenti sostenevano un pensionato; oggi il numero è sceso a poco più di due. Entro il 2030, questo rapporto potrebbe peggiorare ulteriormente, arrivando a 1,5.
Suggeriamo che gli incentivi pubblici al risparmio previdenziale privato attraverso gli investimenti azionari vengano ampliati in modo significativo. Oltre a rafforzare la sicurezza pensionistica, riteniamo che ciò potrebbe generare anche altri effetti positivi:
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Maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle questioni legate ai rendimenti finanziari e alla gestione del rischio.
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Possibilità di rendimenti più elevati nel lungo periodo rispetto alle attuali forme di risparmio, pur con maggiore volatilità e rischio.
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Crescente consapevolezza dell’importanza delle riforme strutturali pro-crescita, che possono comportare perdite a breve termine ma aumentare il reddito nel medio periodo, poiché i benefici di lungo periodo vengono riconosciuti dai mercati azionari e diventano così visibili anche ai risparmiatori previdenziali.

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