Ebury: Valute G10 in consolidamento mentre la pressione ribassista persiste sullo Yen
Il dollaro USA è riuscito a mantenere una performance relativamente stabile la scorsa settimana, considerando che l’unico dato macroeconomico pubblicato (l’inflazione di settembre) è risultato inferiore alle aspettative e ha sostanzialmente prezzato i tagli dei tassi di interesse nelle prossime due riunioni della Federal Reserve.
Lo Yen giapponese ha rappresentato l’unico elemento di forte dinamismo tra le valute del G10, a causa dei timori di un allentamento fiscale e monetario innescato dall’amministrazione Takaichi, continuando a esercitare pressione ribassista sul cross.
Il Peso Cileno è stata la valuta più performante della settimana, sostenuto dalle aspettative di una vittoria conservatrice nelle imminenti elezioni presidenziali e da una ripresa dei prezzi del rame.
Questa settimana l’attenzione dei mercati finanziari sarà focalizzata sulla riunione di ottobre della Federal Reserve, prevista per mercoledì. Ci si attende un unanime taglio dei tassi di interesse, ma permane una notevole incertezza sulla traiettoria futura della politica monetaria. L’inflazione resta nettamente al di sopra degli obiettivi e, a causa dello shutdown del governo federale, i dati disponibili sullo stato dell’economia sono scarsi.
La riunione di ottobre della Banca Centrale Europea (BCE) seguirà giovedì, con i tassi di interesse che dovrebbero rimanere invariati nel prossimo futuro. L’indice di inflazione flash dell’Eurozona per ottobre, in pubblicazione venerdì, chiuderà la settimana di negoziazione.
GBP
Il rapporto sull’inflazione di settembre del Regno Unito ha portato notizie confortanti per la Bank of England (BoE). L’inflazione è risultata inferiore alle aspettative ed è rimasta invariata rispetto al mese precedente, mentre la componente core ha registrato una lieve decelerazione. Tuttavia, entrambi gli indici si mantengono più prossimi al 4% che al 3%, quindi ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. I mercati prezzano una probabilità del 50% di un taglio dei tassi entro la fine dell’anno. In assenza di un marcato deterioramento dei dati sull’attività economica, riteniamo che la Bank of England propenderà per la cautela e manterrà la posizione attuale, un elemento marginalmente positivo per la Sterlina.
EUR
Un’inattesa ripresa degli indici PMI sull’attività economica dell’Eurozona convalida in modo significativo la nostra ipotesi secondo cui il ciclo di riduzione dei tassi della BCE sia giunto al termine. Prevediamo che la riunione di questa settimana sia un non-evento, con la Presidente Lagarde che segnalerà una limitata propensione a ulteriori allentamenti. Il miglioramento dei PMI è stato particolarmente evidente nel settore dei servizi tedesco, forse un segnale preliminare che gli effetti dello stimolo fiscale stanno iniziando a manifestarsi. Sia i dati PMI che la stance della BCE dovrebbero fornire un modesto supporto all’Euro fino alla fine dell’anno.
USD
Nonostante il perdurante shutdown del governo federale, i dati economici dagli Stati Uniti sono stati finalmente diffusi. L’inflazione di settembre è risultata leggermente inferiore alle attese. Tuttavia, essa rimane significativamente superiore agli obiettivi, si è mantenuta tale negli ultimi quattro anni, e la Federal Reserve stessa prevede che persista a tali livelli almeno fino al 2028. È improbabile che questi elementi possano impedire i tagli dei tassi nella riunione di questa settimana o in quella di dicembre. Ciononostante, le prospettive per il 2026 rimangono incerte, specialmente data la quasi totale assenza di dati economici affidabili durante lo shutdown governativo. Riteniamo che la traiettoria per il dollaro nel medio termine sia ancora orientata al ribasso.

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