il futuro del buon lavoro si costruisce su AI strutturata e consapevole, leadership autentica e trasparenza

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AI strutturata e consapevole, leadership autentica e trasparenza. Sono questi i tre
pilastri su cui – secondo Michael Page, leader internazionale nella ricerca e
selezione specializzata – si costruisce il futuro del lavoro.

“Viviamo – precisa Tomaso Mainini, amministratore delegato di Michael Page – un
periodo di grande trasformazione, nel quale le dinamiche economiche, tecnologiche
e sociali si intrecciano dando vita a un contesto in continua evoluzione. Le aziende
non possono sottarsi a questa rivoluzione, ma devono impegnarsi per governarla. In
questa fase, occorre moltissimo impegno per attrarre e trattenere i migliori talenti,
garantire una crescita sostenibile e non perdere occasioni di business. Concentrarsi
su questi tre elementi chiave non è più un’opzione, ma una priorità assoluta”.

“Un elemento – aggiunge Alessandra Scotti, vicepresidente AIDP Lombardia e
consigliere nazionale AIDP – è emerso con forza dall’analisi di tutti i temi sul tavolo,
un filo comune che attraversa tutte le sfide a cui siamo chiamati: la necessità di
trasparenza, di una comunicazione chiara che sia alla base di una relazione di
fiducia autentica tra persone e organizzazioni. I bisogni sono evidenti, e non
stupiscono nel contenuto ma nella rinnovata forza: la ricerca con più di 2400
rispondenti in Italia ci dice chiaramente che la capacità delle organizzazioni di creare
e stare nella relazione genuina e fiduciaria – pur faticosa – sarà la chiave di attraction
e retention, sia nella gestione quotidiana sia, in particolare, nel governo  dei temi più
complessi  Trasparenza significa anche capire cosa e come comunicare nei vari
contesti per generare valore nella relazione: la chiarezza e la genuinità del racconto
sono elementi fondamentali”.

AI: dalla curiosità Individuale ad una strategia consapevole e strutturata.

L’Intelligenza Artificiale non è più un esperimento sociale ed individuale, ma
rappresenta un aspetto chiave della strategia aziendale. Per garantire un uso sicuro
e trasparente di questi strumenti servono policy chiare su privacy, etica e governance
che devono essere comunicate con un linguaggio accessibile e devono integrarsi nei
processi di onboarding e di formazione continua per tutte le risorse. La misurazione
del successo dell’implementazione di un progetto di AI non può limitarsi alla
produttività, che ovviamente rimane fondamentale: servono metriche chiave che si
basano sul miglioramento dei modelli, sulla riduzione degli errori e sull’aumento del
livello di soddisfazione, elementi indispensabili per promuovere una vera cultura
data-driven. Tutto ruota, quindi, intorno alla produttività, ma anche alla governance.

Leadership autentica: coerenza, comunicazione precisa e dialogo aperto. In
un’epoca di incertezza e rapidi cambiamenti, la vera forza di un’organizzazione
risiede nella qualità della sua leadership. Tecniche come il coaching
trasformazionale, l'ascolto attivo e la narrazione personale sono essenziali per
comunicare in modo autentico: per farsi ascoltare davvero, è fondamentale che ci sia
coerenza tra parole e comportamenti e si costruisca uno scambio autentico.

I manager oggi, devono mostrarsi aperti e creare spazi di dialogo, anche informali,
nei quali le persone si sentano valorizzate e apprezzate. Un buon leader, in questo
momento, deve saper allineare la comunicazione interna e la cultura aziendale e
deve essere in grado di gestire le aspettative delle persone. La leadership è una
competenza trasversale che si può allenare e si basa sul concetto di responsabilità.
Trasparenza retributiva: un patto di fiducia tra aziende e candidati ormai
indispensabile. La trasparenza retributiva sarà la vera rivoluzione del mercato del
lavoro dei prossimi anni. Occorre, però, un netto cambio di mentalità all’interno delle
aziende. Per i manager, la sfida principale sarà bilanciare trasparenza e sostenibilità
organizzativa e condividere efficacemente le logiche retributive senza generare
tensioni tra i componenti dei vari team.

Non si tratta semplicemente di adeguarsi alla legge, ma di un’opportunità che spinge
le aziende a dotarsi di un sistema retributivo equo. È importante sottolineare, però,
che non esiste un sistema di pianificazione di salario perfetto perché ci sono elementi
molto complessi e troppo variabili, come ad esempio anzianità, ruolo, sede e che –
se non correttamente considerati – rischiano di generare ambiguità o competizione
interna che, a lungo andare, possono compromettere l’ambiente di lavoro e la
serenità delle persone.

“La trasparenza – conclude Tomaso Mainini – non può essere imposta o calata
dall’alto, deve essere guidata da una profonda trasformazione culturale. Le aziende
di successo, oggi, sono quelle che si stanno già impegnando per metterla al centro di
ogni interazione e per creare un ambiente di lavoro meritocratico che premi davvero
l’impegno delle persone. Non dimentichiamo, infatti, che il contratto più importante
che un candidato sottoscrive con l’azienda non è quello che firma in fase di
assunzione, ma quello che si basa sulla relazione e sui valori condivisi per crescere
insieme”.

Da ottobre, un roadshow organizzato da Michael Page e AIDP per riflettere sul
futuro del lavoro. È partito nei giorni scorsi a Milano, un roadshow di tre tappe, che
toccherà nelle prossime settimane le città di Roma e Padova. Durante i vari
appuntamenti, manager, amministratori delegati ed HR si incontreranno per
condividere le loro esperienze in fatto di leadership, talent engagement e retention e
trasparenza per affrontare al meglio le sfide del futuro.