La mostra Viaggio in-definito dell’artista Dimitri Milesi, a Milano dal 4 ottobre
Milano. A un passo da Foro Buonaparte, la mostra Viaggio in-definito dell’artista Dimitri Milesi, di cui è curatrice Francesca Provetti
Inaugurazione 4 OTTOBRE 2025 h.17.30
Presso il MAS – Museo d’Arte e Scienza (di fronte al Castello Sforzesco).

Un bellissimo viaggio nell’arte
Nel corso del suo cammino nell’arte, l’iniziale ricerca simbolica di DIMA si è fatta via via sempre più espressiva, chiara e definita. La mostra VIAGGIO IN-DEFINITO presso il MAS, Museo d’Arte e Scienza di Milano, a cura della dott.ssa Francesca Provetti, con il Patrocinio del Municipio 1 Comune di Milano, ci permette di conoscere e apprezzare una mente curiosa e vitale che si muove tra testa e cuore, creatività e intelletto in una sintesi pittorica di forte impatto visivo ed emotivo. Un viaggio appassionante alla scoperta del proprio essere, dove significato e significante sembrano danzare e darci risposte in modo semplice e puro perché, come afferma Dimitri, “La vita non consiste nel riempire dei vuoti, ma conquistare spazi interiori”.
Dimitri Milesi, in arte DIMA, è un artista a tutto tondo che riesce a rappresentare la complessità del vivere attraverso l’essenzialità del segno. Il suo è un viaggio tra infinito e finito o, come lui preferisce definire la poetica dietro la sua produzione artistica, tra “indefinit e definit”. Pittore e scultore conosciuto in Italia e all’estero, sviluppa un approccio all’arte intriso di profonda spiritualità: culture e studi diversi si intrecciano nelle sue creazioni in forme espressive dal forte potere evocativo. La sua è una produzione fatta di colori, forme e idee sempre nuove che riflettono l’uomo contemporaneo, il quale non conosce confini temporali e spaziali.

L’autore
Nato a Bergamo nel settembre del 1974, da sempre affascinato dall’arte e portato ad approfondirla grazie alla sua innata curiosità, Dimitri inizia a dipingere da autodidatta all’età di 28 anni in seguito a una caduta psicologica. Il periodo complesso che vive indubbiamente lo segna, ma lo porta anche a capire che l’arte può essere per lui la chiave per conoscere se stesso e gli altri. Inizia così una ricerca personale che parte dall’uomo, dal suo io più intimo e profondo. La sperimentazione è un passaggio obbligatorio per Dimitri che solo attraverso diversi materiali e supporti sente di poter dar vita a ciò che in lui si manifesta con forza straripante.
Inizia il suo percorso artistico avvicinandosi alla corrente minimalista. Attraverso pochi elementi, forme geometriche lineari e chiare, colori puri e semplificazione delle strutture, vuole raccontare la realtà che lo circonda. Le sue prime opere presentano segni grafici riconducibili agli ideogrammi giapponesi. Affascinato dalla cultura nipponica segue un corso di studi per conoscere meglio la sua antica civiltà dedicando grande attenzione alla calligrafia giapponese e al valore espressivo del segno. Gli ideogrammi lo appassionano per la capacità di rappresentare non solo la bellezza strutturale propria di ciascun oggetto, ma anche il potere attivo che quell’oggetto possiede. I risultati, sempre piacevoli ed eleganti, devono essere fruibili a tutti: la tela assume un ruolo centrale come intermediario e ponte tra antico e presente, vicino e lontano, diventando, in ultimo, contenitore e divulgatore dello scibile umano.

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