Pompei (Deloitte): “Le banche come partner strategici delle imprese italiane per vincere la sfida dell’innovazione”
Lo ha dichiarato Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia, nel corso della 57ª Giornata del Credito alla Camera di Commercio di Roma. All’evento hanno preso parte Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze; Ercole Pellicanò, Presidente dell’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito, Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma e Luigi Federico Signorini, Direttore Generale Banca d’Italia. Oltre a Pompei alla tavola rotonda moderata dal presidente di AIFI, Innocenzo Cipolletta, hanno partecipato Angelo Camilli, Vice Presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria; Giorgio di Giorgio, Professore ordinario e Direttore CASMEF; Giovanni Liverani, Presidente ANIA; Gaetano Miccichè, Chairman Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e il Presidente di ABI, Antonio Patuelli.
“Riguardo all’impiego delle tecnologie – ha aggiunto Pompei – bisogna saper guardare oltre. Infatti la maggior parte degli intermediari adotta già soluzioni avanzate nei processi interni, ma il vero spartiacque competitivo è rappresentato dall’uso dell’intelligenza artificiale e dei big data per le attività tipicamente bancarie, a partire dalla concessione del credito alle imprese. Le nuove tecnologie consentono di elaborare una mole di informazioni più ampia e variegata rispetto ai modelli tradizionali, migliorando la valutazione del rischio di credito e la capacità di cogliere tempestivamente segnali di deterioramento. Le banche che sapranno utilizzare al meglio questi strumenti, posizionandosi anche come partner dello sviluppo delle aziende, potranno avere un ruolo centrale nella ripresa e nella crescita dell’economia reale”.
Rispetto alle novità per le imprese sul fronte del reporting aziendale e del reporting finanziario, il CEO di Deloitte Italia ha fatto notare come “l’utilizzo dei dati e delle informazioni relative alle performance economiche, integrati con quelli relativi agli aspetti ESG, stia diventando sempre più un elemento cardine”. In questa fase quindi i fattori strategici sono principalmente tre: “Investire in competenze e formazione, favorire la collaborazione tra funzioni diverse e adottare nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, in modo responsabile e trasparente. Solo tramite innovazione e digitale, l’informativa potrà evolvere da mero obbligo normativo a strumento strategico, favorendo l’efficacia della comunicazione e accrescendo l’accessibilità dei dati agli stakeholder di riferimento, riducendo al contempo gli sforzi richiesti alle aziende grazie all’ottimizzazione dei processi interni”.

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