RBC BlueBay – Milei convince i mercati: il peso si rafforza e tornano gli investitori stranieri
Un risultato inaspettato per molti, quello della vittoria del governo ultraliberista di Javier Milei, affermatosi col 40,7% alle elezioni legislative di metà mandato. Una vittoria che ha trasmesso euforia in Borsa. Resta da capire se si tratti di un episodio isolato o dell’inizio di un rialzo duraturo: molto dipenderà da ciò che accadrà nei prossimi mesi, dato che esistono le condizioni per una sovraperformance, grazie al significativo margine di vittoria e a una composizione favorevole del Congresso in grado di sostenere le riforme proposte da Milei.
Se Milei riuscirà a mantenere quanto dichiarato nel discorso della vittoria – quando ha promesso di cercare il sostegno delle forze moderate per rafforzare la propria agenda di riforme – si potrebbe assistere a un miglioramento pluriennale. In ogni caso, si apre ora un orizzonte più ampio per gli investitori esteri, che possono guardare con maggiore fiducia all’Argentina, sia nel settore bancario sia in quello minerario e in altri comparti, e si potrà probabilmente osservare un aumento degli investimenti diretti esteri nel Paese.
L’esito delle elezioni riduce inoltre la pressione per un adeguamento una tantum del cambio del peso argentino e offre a Milei la possibilità di acquistare dollari e incrementare le riserve. Ciò potrebbe indebolire il peso nel breve periodo, ma al contempo rafforzare la fiducia del mercato obbligazionario nella capacità futura di rimborso.
Il sostegno ufficiale rappresentato dalla linea di swap valutario da 20 miliardi di dollari rimane importante come simbolo dell’appoggio statunitense. Anche se la pressione è oggi meno intensa dopo le elezioni di medio termine, il mercato reagirebbe negativamente se venisse meno questa linea di credito. Un ulteriore supporto da parte del settore privato statunitense è possibile e potrebbe contribuire a mitigare i rischi, ma risulta meno necessario ora che gli asset argentini si sono già riprezzati, con un rinnovato appetito da parte degli investitori esteri anche in assenza di una garanzia americana.
Il primo segnale per il futuro sarà capire se Milei riuscirà ad attirare parlamentari moderati per formare una coalizione solida in grado di portare avanti la sua agenda di riforme. Se ci riuscirà e le riforme inizieranno a dare frutti sotto forma di maggiori investimenti esteri e di una crescita più rapida, anche le prospettive per le elezioni del 2027 miglioreranno. Si tratta di un ciclo, ma ora c’è un margine di respiro prima della prossima scadenza elettorale per verificare se l’agenda di riforme procederà come previsto.
Dal punto di vista degli investimenti esteri, sarà importante assistere a un’ulteriore liberalizzazione dell’economia, con la rimozione dei controlli e delle protezioni per i settori non competitivi. Parte di questo processo riguarda il mercato del lavoro e parte il sistema fiscale – con la necessità di rendere più sostenibile il sistema pensionistico – ma non vi sono misure imprescindibili che debbano essere approvate a ogni costo. Ciò che conta è proseguire con un orientamento generale favorevole al mercato, che diventa più attuabile ora che la posizione di Milei è stata rafforzata dal risultato elettorale.

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