AI generativa: un nuovo mentore per l’apprendimento umano. Risultati ed effetti. Milano, Casa della Cultura, 27 novembre
AI generativa: un nuovo mentore per l’apprendimento umano. Risultati ed effetti
giovedì 27 novembre 2025 ore 21
Casa della Cultura – via Borgogna 3 – Milano
Introducono
Ferruccio Capelli, direttore della Casa della Cultura
Monica Amari, presidente Movimento per i diritti e i doveri culturali
Dialogano:
Federico Cabitza, professore associato di Interazione uomo macchina, Università Milano Bicocca
Fabio Fossa, ricercatore (RTT) in filosofia morale, Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano,
Ritornano gli Incontri del Movimento per i diritti e i doveri culturali in collaborazione con la Casa della Cultura. Questa volta protagonista è l’intelligenza artificiale nelle vesti di mentore per l’apprendimento umano e i quesiti che si pongono sono innumerevoli sia a livello epistemologico e etico, cognitivo e sociale. Infatti in che modo l’intelligenza può trasmettere conoscenza e non solo informazione, o come garantire che il mentore artificiale non riproduca bias culturali o discriminazioni? E ancora l’interazione rafforza o indebolisce l’autonomia di pensiero e come cambiano i ruoli del docente, del tutor e dell’allievo nel nuovo sistema educativo?
Come ricorda Federico Cabitza, negli ultimi tre anni, una nuova tipologia di Intelligenza Artificiale, definita “generativa” per la sua capacità di produrre contenuti testuali e multimediali originali, ha progressivamente permeato la vita quotidiana di un numero crescente di cittadini e professionisti nei paesi più sviluppati. Tali sistemi sono capaci non solo di comprendere richieste espresse in linguaggio naturale, ma anche di rispondervi con modalità sostanzialmente equiparabili a quelle utilizzate da colleghi, conoscenti o persino amici e confidenti.
Questa peculiarità impone di considerare il ruolo attivo e autonomo che queste nuove macchine assumono come attori sociali e agenti culturali, contribuendo a quella che è stata definita machine culture. In tale veste, esse influenzano significativamente la trasformazione, diffusione e circolazione della cultura umana all’interno delle società contemporanee, sempre più eterogenee, complesse e caratterizzate da confini permeabili, pluralità di prospettive e forme di ibridazione culturale. Ciò stimola una riflessione sul modo in cui differenti forme di intelligenza ibrida possano emergere dalle interazioni sempre più articolate tra espressioni di intelligenza umana e artificiale, e su come entrambe queste forme possano co-evolvere attraverso meccanismi di mutua influenza e adattamento reciproco .
In questo quadro concettuale, il contributo riferisce esperienze e risultati tratti da diversi studi sul campo, condotti nell’ambito della simulazione e formazione medica. Tali studi evidenziano come professionisti in formazione possano acquisire dai modelli di IA non solo distorsioni cognitive e pregiudizi (bias), ma anche nuovi criteri diagnostici che non erano stati precedentemente formalizzati simbolicamente [3,4]. Queste dinamiche, osservate empiricamente, confermano l’intuizione che i sistemi di Intelligenza Artificiale possono produrre nuova conoscenza (a partire dai dati a loro disposizione) e costituirsi come autorità epistemiche e modelli culturali. Ciò suggerisce la necessità di approfondire ulteriormente la comprensione delle implicazioni cognitive e sociali derivanti dalla crescente integrazione di agenti artificiali nelle nostre pratiche formative e culturali.
Le macchine sono ormai in grado di creare contenuti, comprendere ciò che scriviamo e diciamo, e assisterci nel ragionare su problemi complessi e nel prendere decisioni anche in contesti che possono avere effetti significativi sulla nostra vita e, talvolta, su quella degli altri. Ciò avviene in ambiti professionali quali la medicina, le assicurazioni, il diritto e la gestione delle risorse umane.
Queste capacità derivano dal fatto che le macchine hanno imparato da noi e dalle tracce simboliche delle nostre attività e decisioni — da qui il termine Machine Learning.
Ricerche recenti mostrano tuttavia che anche gli utenti di questi sistemi apprendono da essi, soprattutto quando riescono a instaurare con le tecnologie una relazione costruttiva, criticamente riflessiva e consapevole delle loro potenzialità e dei loro limiti.
Vedremo quindi come spostare l’attenzione da un discorso spesso eccessivamente incentrato sugli aspetti tecnici del Machine Learning a uno che mette al centro noi — gli esseri umani — e il cosiddetto machine mentoring: ossia i processi di apprendimento, sia di conoscenze preziose sia di pregiudizi, che possono essere innescati e alimentati dall’uso dei sistemi di intelligenza artificiale. Ci interrogheremo su come trarre il meglio dalle nostre interazioni con queste tecnologie.
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Federico Cabitza è professore associato presso l’Università di Milano-Bicocca, dove insegna Interazione Uomo-Macchina e Sistemi di Supporto Decisionale. In quell’ateneo, è responsabile del laboratorio MUDI e coordina il nodo locale del laboratorio nazionale “Informatica e Società” del CINI. Dal 2016 collabora con diversi ospedali, tra cui l’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, con cui ha un’affiliazione formale.
Ha pubblicato oltre 300 lavori scientifici ed è da diversi anni incluso nella lista del top 2% degli scienziati più citati al mondo, pubblicata da Stanford University. È autore, insieme a Luciano Floridi, del volume Intelligenza Artificiale. L’uso delle nuove macchine (Bompiani, 2021).
Fabio Fossa è ricercatore (RTT) in filosofia morale al Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano, dove si occupa di etica della tecnologia e della mobilità. La sua ricerca verte su temi di etica applicata, filosofia della tecnologia e degli agenti artificiali, etica della robotica e dell’IA, e sul pensiero di Hans Jonas. È direttore di InCircolo – Rivista di filosofia e culture e membro del gruppo META – Social Sciences and Humanities for Science and Technology del Politecnico di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Ethics of Driving Automation. Artificial Agency and Human Values, Springer 2023.
La Casa della Cultura, fondata nel 1946, è un’associazione di persone che hanno sempre creduto e credono nella democrazia culturale che hanno cercato di approfondire e far amare valori come la libertà, l’autonomia, la consapevolezza e la tolleranza.
www.casadellacultura.it
Il Movimento per i diritti e i doveri culturali è stato costituito nel 2023 al fine di influire sui decision maker per sviluppare un modello di società contemporanea che rivendichi l’importanza della percezione, il riconoscimento, il rispetto e l’applicazione dei diritti e dei doveri culturali.
www.dirittticulturali.org
contatti: info@diritticulturali.org – 349 4310632

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