GAM: gli spread RMBS non agency rimangono interessanti

Tom Mansley, Investment Director per le strategie MBS di GAM -

Il terzo trimestre è stato un periodo positivo sia per i mercati azionari che per quelli obbligazionari. Negli Stati Uniti, i principali indici azionari hanno raggiunto livelli record durante il trimestre. Il mercato obbligazionario statunitense è cresciuto, grazie al rialzo dei titoli del Tesoro USA e al generale restringimento degli spread creditizi durante il trimestre. Nonostante la crescita registrata in molti mercati, permangono diverse incertezze, tra cui i continui sviluppi in materia di dazi e politiche commerciali.

L’indice S&P 500 ha guadagnato l’8,1% nel corso del trimestre e da inizio anno a settembre è ora in rialzo del 14,8%. I titoli del Tesoro USA hanno registrato un rialzo nel corso del trimestre e la FED ha tagliato i tassi per la prima volta quest’anno a settembre. Il tasso decennale USA ha registrato un rialzo di 8 punti base (pb) nel corso del trimestre, ma la forbice dei rendimenti nel corso del trimestre è stata molto più ampia. Il tasso fisso sui mutui a 30 anni negli Stati Uniti è diminuito, chiudendo il trimestre intorno al 6,3%, il livello più basso registrato durante l’anno.

I prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti sono rimasti piuttosto stabili, con un leggero calo dello 0,2% su base mensile, e sono cresciuti dell’1,7% su base annua alla fine di luglio, secondo l’ultimo indice Case-Shiller Home Price Index pubblicato.

Outlook

Il terzo trimestre è stato positivo per gli asset a reddito fisso. Molti settori spread hanno continuato a restringersi durante il trimestre e gli spread RMBS non agency hanno continuato a recuperare parte dell’ampliamento registrato ad aprile. Nonostante il restringimento, continuiamo a ritenere che gli spread RMBS non agency, in particolare quelli legacy, rimangano interessanti, soprattutto rispetto ad altri mercati come quello del credito societario negli Stati Uniti. Riteniamo che il rendimento del portafoglio sia interessante rispetto al basso rischio di credito in esso contenuto.

I prezzi delle case negli Stati Uniti continuano a essere stabili, come dimostrano gli ultimi dati dell’indice Case-Shiller Price Home Index. Sebbene la crescita dei prezzi sia diventata leggermente negativa, riteniamo che i prezzi dovrebbero rimanere stabili, poiché le dinamiche della domanda e dell’offerta di case unifamiliari continuano a sostenere i prezzi delle case, dato che il numero di case disponibili in vendita rimane basso.

Nonostante alcuni segnali di rallentamento nel mercato del lavoro statunitense, riteniamo che il portafoglio sia ben posizionato per affrontare un rallentamento dell’economia. Molti dei mutui sottostanti nel portafoglio hanno registrato un apprezzamento dei prezzi per molti anni, il che contribuirà notevolmente alla ripresa in caso di pignoramenti. Tuttavia, osserviamo che la percentuale di prestiti attualmente in fase di pignoramento è vicina ai minimi pluridecennali, indicando che il credito ipotecario è ancora molto forte.