Il caso Parmigiano Reggiano accende la solidarietà: il Reggio Film Festival rinasce grazie al pubblico

Redazione -

Oltre 6.000 euro raccolti in pochi giorni su Produzioni dal Basso per sostenere la 24ª edizione dopo il ritiro dello sponsor

 


La 24ª edizione del Reggio Film Festival si trasforma in un simbolo di libertà artistica e solidarietà collettiva. Il ritiro di uno sponsor storico, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, secondo quanto riportato dalla stampa locale, ha creato problemi organizzativi ed economici imprevisti.


Al centro delle polemiche
la giornalista e regista Giulia Innocenzi (autrice del docufilm “Food for profit”, un’inchiesta sugli allevamenti intensivi e il potere delle lobby agroalimentari). Il Festival ha reagito immediatamente con una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation

L’iniziativa, lanciata appena pochi giorni fa, ha superato ogni aspettativa: oltre 400 sostenitori e più di 6.000 euro raccolti, sufficienti a coprire le perdite dovute alla mancata sponsorizzazione. Un risultato che racconta molto più di una semplice raccolta fondi: è la testimonianza viva di una comunità che sceglie di difendere la cultura libera, il pensiero critico e la forza dell’inchiesta. 

Grazie di cuore a tutte e tutti! Non ci aspettavamo un sostegno così rapido e intenso,” affermano gli organizzatori, un gruppo di volontari delle province di Reggio Emilia e Modena. “Grazie alle vostre donazioni abbiamo già colmato le perdite dovute alla mancata sponsorizzazione. Ogni contributo in più sarà un seme per il futuro: lo useremo per costruire insieme a voi e a Giulia Innocenzi le prossime edizioni del Reggio Film Festival, nel segno della libertà di opinione e della sostenibilità ambientale.” 

Il Reggio Film Festival, in corso fino al 16 novembre 2025, continua a offrire proiezioni, incontri e riflessioni su cinema, etica e ambiente, riaffermando il suo ruolo come spazio indipendente di cultura e dialogo. La risposta del pubblico ha trasformato un momento di difficoltà in un esempio concreto di resilienza collettiva, capace di ispirare un nuovo modo di fare cultura: dal basso, insieme.