Kandinsky in mostra a Gallarate: la nascita dell’arte astratta in Italia. Dal 30 novembre
Dal 30 novembre, il Museo MA*GA di Gallarate apre le porte a una grande mostra che indaga quanto profondamente Wassily Kandinsky abbia influenzato la nascita e lo sviluppo dell’arte astratta in Italia. Un percorso ricchissimo, costruito in collaborazione con i Musei Civici di Venezia, che riunisce oltre cento opere di maestri europei e italiani per ripercorrere una delle stagioni più fertili dell’arte del Novecento.
La mostra parte da un assunto fondamentale: senza l’intuizione radicale di Kandinsky – il colore come forza autonoma, la composizione come linguaggio “spirituale”, l’opera come dinamica interiore – l’arte astratta italiana non sarebbe stata la stessa. Fin dalle prime sale emerge come le sue teorie, diffuse in Europa a partire dal 1910, abbiano trovato terreno fertile tra gli artisti della nostra penisola, desiderosi di emanciparsi dall’ultima eredità impressionista e simbolista.
Le prime sale ospitano opere che raccontano il contesto europeo: tele di Kandinsky appartenenti alle sue fasi più liriche e geometriche, accanto a lavori di Klee, Delaunay e Mondrian, utili a ricostruire la nascita dell’astrazione come movimento non omogeneo ma attraversato da sensibilità differenti. È un capitolo fondamentale per capire come gli artisti italiani abbiano guardato a queste esperienze per trovare una strada personale.
Il cuore della mostra, però, è dedicato agli italiani dell’astrazione. I visitatori ritrovano i protagonisti del gruppo Como, come Manlio Rho e Mario Radice, con le loro forme pure, essenziali, influenzate dall’astrattismo europeo ma radicate in un senso di armonia tipicamente italiano. E poi Lucio Fontana, con le opere pre-spazialiste, Atanasio Soldati, Carla Badiali, fino agli sviluppi del dopoguerra, quando l’informale e la ricerca gestuale aprono nuovi scenari.
Il percorso espositivo rivela quanto l’astrazione italiana sia stata tutt’altro che imitazione: Kandinsky rappresenta il punto di partenza, ma gli artisti italiani trasformano quell’eredità in un linguaggio autonomo, capace di dialogare con architettura, design, educazione visiva e progettualità industriale. La collaborazione con i Musei Civici di Venezia permette inoltre di esporre opere raramente visibili, in un dialogo tra collezioni pubbliche che arricchisce ulteriormente il racconto.
La mostra di Gallarate restituisce così l’immagine di un’Italia moderna e sperimentale, capace di accogliere, reinterpretare e rilanciare le avanguardie europee. Un’occasione preziosa per capire come l’astrazione, nata come rivoluzione spirituale e visiva, sia diventata parte integrante della nostra storia artistica.
VISITE GUIDATE A DATA FISSA
Ogni sabato e domenica dal 30 novembre 2025 ore 16.30 PRENOTA

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