PMI italiane, il motore invisibile dell’M&A. Secondo Verum Partners, negli ultimi cinque anni acquisizioni per 22,6 miliardi di euro

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Dalla partnership tra Verum Partners e Startex AI una fotografia aggiornata sul mercato delle compravendite aziendali: oltre 30.000 passaggi di mano l’anno, 15 milioni di italiani coinvolti come soci e un crescente interesse da parte dei giovani investitori.

Le piccole e medie imprese restano la vera ossatura dell’economia italiana e, allo stesso tempo, il cuore pulsante del mercato delle acquisizioni. Secondo un’analisi di Verum Partners e Startex AI – basata su dati Banca d’Italia, Movimprese–Unioncamere, AIFI, Consiglio Nazionale del Notariato e Bain & Company – negli ultimi cinque anni sono state acquisite 412 PMI, per un valore complessivo di 22,6 miliardi di euro. Un dato che rappresenta il 37% degli investimenti in M&A del periodo, confermando la centralità delle imprese con fatturato sotto i 50 milioni di euro: oltre 200.000 aziende che generano da sole circa 1.400 miliardi di euro, pari al 70% del fatturato totale nazionale.

L’analisi è stata presentata in occasione della nuova partnership strategica tra Verum Finance (gruppo Verum Partners), boutique specializzata in consulenza finanziaria e mediazione creditizia guidata da Michele Rolleri, e Startex AI, piattaforma innovativa basata sull’intelligenza artificiale dedicata allo scouting e al deal sourcing per il mercato del Lower Middle Market.

Un mercato vivace: oltre 30.000 aziende cambiano proprietario ogni anno

L’Italia si conferma uno dei paesi a più alto tasso di imprenditorialità in Europa: a fine settembre 2025 erano attive 5,9 milioni di imprese, praticamente una ogni dieci abitanti. Negli ultimi cinque anni il saldo netto è positivo: +89.728 aziende, dopo le cancellazioni.

Nel solo quinquennio analizzato, sono passate di mano 151.841 aziende, con una media di 30.000 acquisizioni all’anno, cioè più di 80 operazioni al giorno. Ancora più impressionante il dato sulle cessioni di quote e azioni: 585.924 trasferimenti in cinque anni.

Si stima che siano circa 15 milioni gli italiani che detengono quote societarie, per un valore aggregato che supera i 1.600 miliardi di euro.

L’identikit di chi compra: boom degli under 35

La ricerca mostra un mercato sorprendentemente dinamico anche dal punto di vista anagrafico. Nel 2024:

  • il 67% degli acquirenti è uomo,

  • il 33% donna,

  • ma soprattutto un terzo degli acquirenti ha meno di 35 anni.

Una tendenza coerente con le analisi internazionali su imprenditorialità e passaggi generazionali, come evidenziato nel Global Entrepreneurship Monitor e nei report OECD sul ricambio imprenditoriale nelle economie avanzate.

Acquirenti per fascia di età (2024)

Fascia di età Quota %
18–35 34%
36–45 29%
46–55 24%
56–65 11%
65–75 2%
Fonte: Verum Partners – Startex AI su dati Notariato DNS

 

Dove avvengono le acquisizioni: Nord protagonista

La maggior parte dei passaggi di proprietà si concentra nel Nord Italia, che raccoglie il 55% delle operazioni. Seguono Centro (23%) e Sud–Isole (22%).

Distribuzione geografica delle cessioni (2024)

Area Quota %
Nord Ovest 33%
Nord Est 22%
Centro 23%
Sud 16%
Isole 6%
Fonte: Verum Partners – Startex AI su dati Notariato DSN

 

M&A: PMI sempre più al centro delle strategie industriali

Nel mercato delle operazioni straordinarie, le PMI rappresentano la quota più significativa del deal flow. Negli ultimi cinque anni, infatti, oltre l’80% delle operazioni di M&A di medie e grandi aziende ha riguardato società con fatturato inferiore ai 50 milioni di euro.

Alcuni numeri:

PMI nelle operazioni di M&A (milioni di euro)

Anno Investimenti totali Investimenti PMI Quota % PMI Cessioni PMI
2020 6.597 2.795 42% 86
2021 14.699 6.253 42% 79
2022 23.659 6.154 26% 86
2023 8.162 4.170 51% 84
2024 14.903 3.257 22% 77
Totale 20–24 68.020 22.629 37%* 412
Fonte: Verum Partners – Startex AI su dati AIFI

 

Il dato più critico riguarda il coinvolgimento dei fondi di private equity: nel segmento Lower Middle Market solo il 14% delle operazioni arriva effettivamente sui tavoli dei fondi, nonostante il 70% dei deal conclusi riguardi aziende familiari. Una contraddizione che evidenzia un grande spazio inesplorato.

Perché Verum Partners e Startex AI stanno cambiando il mercato

Startex AI utilizza tecnologie di web scraping, data mining e soprattutto l’algoritmo proprietario AI DealSeek, pensato per incrociare automaticamente dati qualitativi e quantitativi e facilitare l’incontro tra venditori e potenziali acquirenti.

La partnership con Verum Finance aggiunge un secondo tassello: supporto professionale per operazioni di finanza strutturata, merger & acquisition, accesso al credito e consulenza assicurativa.

Secondo Fabrizio Piccoli, CEO di Verum Partners, “la ricerca conferma il ruolo da protagoniste delle PMI in Italia. Grazie a questa partnership, gli imprenditori dispongono oggi di un canale innovativo e strutturato per gestire la cessione delle loro attività”.

Per Nicolò Joswig, CEO e co-founder di Startex AI, “la piattaforma permette di ridurre tempi e asimmetrie informative, rendendo più veloci ed eque le transazioni. L’obiettivo è generare più operazioni, creando valore per territorio, imprenditori e investitori”.

Nuove imprese in crescita: un ecosistema dinamico

Anno Crescita netta imprese attive*
2020 23.506
2021 22.258
2022 13.330
2023 15.407
2024 15.227
Totale 20–24 89.728
*Fonte: Movimprese – Unioncamere al netto delle cancellazioni

 

La crescita netta del tessuto imprenditoriale mostra un Paese che continua a investire, innovare e attrarre nuovi protagonisti. Un trend coerente anche con i dati di Eurostat e OECD Entrepreneurship Indicators, che registrano per l’Italia un tasso di nascita d’impresa più elevato rispetto alla media UE nei settori del terziario e dei servizi digitali.Conclusioni

La fotografia del mercato mostra un’Italia imprenditoriale dinamica, giovane e in trasformazione. Le PMI non sono solo la spina dorsale dell’economia, ma anche la frontiera più vivace del mercato delle acquisizioni.

L’ingresso di strumenti come Startex AI e partnership come quella con Verum Partners introduce un elemento nuovo: la possibilità di democratizzare e digitalizzare l’M&A, collegando domanda e offerta in modo trasparente, scalabile e basato sui dati.

Per un Paese con oltre cinque milioni di imprese e un immenso patrimonio di aziende familiari, si tratta di un cambiamento potenzialmente decisivo.