Superbonus edilizio 2026: conferme, novità e prospettive per il comparto edilizio
Tra continuità e riforme, la Legge di Bilancio 2025 delinea il nuovo quadro dei bonus casa in vista del 2026
Il Governo ha definito nel testo della Legge di Bilancio 2025 (in fase di approvazione parlamentare) le linee guida che orienteranno il sistema delle agevolazioni fiscali per la casa nel 2026. Pur senza un ritorno ai livelli eccezionali del Superbonus 110%, il nuovo impianto normativo punta a garantire stabilità e continuità per il settore edilizio, con particolare attenzione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare e all’efficienza energetica.

Le principali conferme: ristrutturazioni e bonus mobili
Le misure cardine del comparto casa vengono prorogate, in particolare la detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie e il bonus mobili ed elettrodomestici, che mantengono le stesse condizioni già previste per il 2025. Si tratta di due strumenti che, come sottolineato dal Sole 24 Ore, rappresentano “un pilastro di stabilità per l’intero indotto edilizio, in grado di sostenere la domanda interna e la filiera delle costruzioni anche in una fase di rallentamento economico.”
La detrazione al 50% per gli interventi sull’abitazione principale e al 36% per gli altri immobili resta dunque in vigore, senza l’ulteriore riduzione di aliquota che era stata paventata in sede di discussione della Legge di Bilancio.
Le novità: transizione verde e Direttiva Case Green
Uno degli obiettivi principali della manovra è quello di allineare il sistema dei bonus italiani agli obiettivi europei di sostenibilità. In questo senso, il Governo ha scelto di non introdurre ulteriori riduzioni immediate delle agevolazioni, per accompagnare in modo graduale l’attuazione della Direttiva europea “Case Green”, che prevede il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici residenziali entro il 2030.
Restano tuttavia in sospeso alcune misure di stimolo: la rateizzazione in cinque anni delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico, ipotesi inizialmente discussa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, non ha trovato conferma nel testo definitivo. L’obiettivo di una semplificazione delle procedure e di una maggiore accessibilità per i cittadini con redditi medio-bassi resta comunque un tema centrale nel dibattito parlamentare.
Fine del Bonus Barriere Architettoniche?
Meno buone le notizie per chi sperava nella proroga del Bonus Barriere Architettoniche al 75%: secondo quanto riportato da Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano, la misura sembrerebbe “destinata a chiudersi con la fine del 2025”, nonostante le richieste di proroga avanzate da associazioni di categoria e ordini professionali. La mancata estensione è stata criticata da CNA e Confartigianato, che hanno sottolineato come “l’eliminazione di barriere strutturali rappresenti un investimento non solo sociale ma anche economico, in linea con le politiche di invecchiamento attivo e inclusione.”
Impatti sul settore edilizio e sulla fiscalità
Secondo i dati ISTAT pubblicati a ottobre 2025, il comparto delle costruzioni continua a registrare una crescita moderata (+1,4% su base annua), trainata soprattutto dalle ristrutturazioni private. Tuttavia, gli operatori del settore chiedono maggiore certezza normativa e liquidità immediata, soprattutto dopo la fine della cessione del credito e dello sconto in fattura per il Superbonus.
Come sottolinea un’analisi di Banca d’Italia, la stabilità del sistema dei bonus “ha effetti diretti sull’occupazione, sui consumi delle famiglie e sulla competitività dell’industria edilizia nazionale, che rappresenta circa il 9% del PIL.”
Uno sguardo europeo
A livello internazionale, il confronto con altri Paesi europei mostra come l’Italia resti tra i pochi Stati membri ad avere un sistema così articolato di incentivi fiscali per la casa. In Francia, ad esempio, il programma MaPrimeRénov’ ha visto una riduzione dei fondi pubblici nel 2025, mentre la Germania ha concentrato le risorse sul fondo KfW-Effizienzhaus per le abitazioni ad alta efficienza. L’approccio italiano, più frammentato ma stabile, si distingue dunque per la sua attenzione al sostegno diretto alle famiglie e alle PMI del settore.
Il Superbonus edilizio 2026, nella sua nuova configurazione, non introduce rivoluzioni ma consolida un modello di incentivi sostenibili e realistici, coerente con le politiche fiscali europee e con gli obiettivi della transizione verde. Come evidenziato da Il Sole 24 Ore, la sfida ora è “trasformare la logica del bonus da strumento emergenziale a politica strutturale di investimento nel patrimonio immobiliare nazionale.”
Un obiettivo ambizioso, ma necessario per garantire continuità, sostenibilità e fiducia in un settore che resta, oggi come ieri, uno dei motori principali dell’economia italiana.

LMF green
Mente e denaro
MaltaLink
LMF Crypto Agorà
Sala Stampa