Boom della difesa: questi titoli rappresentano il futuro del settore

Rahul Bhushan, Global Head of Investment Products di ARK Invest Europe -

Per decenni, investire nella difesa ha voluto dire seguire uno schema consolidato: allocare capitale ai contractor storici, replicare gli indici ampi su difesa e aerospazio, e dare per scontato che le tensioni geopolitiche avrebbero portato rendimenti prevedibili per i fornitori governativi tradizionali. Ma le dinamiche che sostenevano questo approccio sono cambiate.

Oggi la difesa non è più definita dalla scala, dai lunghi cicli di procurement o da dottrine da Guerra Fredda. A ridisegnare lo scenario c’è una rivoluzione tecnologica in cui la superiorità è determinata dalla velocità dell’innovazione, dalla capacità di adattamento e dall’integrazione di tecnologie emergenti, come IA, sistemi autonomi e infrastrutture spaziali. Questo cambiamento impone una revisione del modo in cui gli investitori cercano esposizione al settore.

Storicamente, i produttori tradizionali di sistemi difensivi si sono concentrati su soluzioni complesse e costose che richiedono anni di sviluppo. Il nuovo contesto mette sotto pressione quel modello: Paesi come la Cina stanno producendo armamenti a basso costo e ad alta velocità, utilizzando la produzione di massa per mettere in difficoltà asset occidentali molto più costosi. Droni economici e non sempre perfettamente funzionanti possono abbattere velivoli da milioni di dollari, creando un enorme squilibrio nei costi.

Di conseguenza, le aziende occidentali della difesa stanno correndo al riparo per accelerare la produzione, ridurre i costi e ripensare il modo in cui progettano e implementano nuove tecnologie. Le strategie passive e i benchmark tradizionali restano fortemente sbilanciati verso gli incumbent, ossia società la cui posizione dominante è stata costruita in un’epoca pre-digitale e incentrata sull’hardware. Pur mantenendo un certo ruolo nel settore, queste realtà sono sempre più sfidate da innovatori agili, che stanno sviluppando i sistemi e le piattaforme destinati a definire il futuro della guerra e della sicurezza.

Allo stesso tempo, oggi molti ETF focalizzati sulla difesa limitano gli investitori con bias geografici o scelte tematiche troppo ristrette, trascurando la natura globale e cross-settoriale delle applicazioni difensive moderne. La convergenza tra i progressi dell’economia spaziale e le applicazioni militari, l’ascesa delle tecnologie dual-use e la crescente importanza di software, dati e automazione vengono spesso ignorate. Ma essere esposti ai giganti del passato non equivale a essere posizionati per la difesa del futuro, che sarà plasmata dall’innovazione.

Alcune aziende che abbiamo in portafoglio nel nostro ARK Space and Defence Innovation illustrano bene questa nuova realtà. Ad esempio:

  • Kratos Defence & Security Solutions, che sta sviluppando sistemi autonomi e droni tattici;
  • AeroVironment Inc, all’avanguardia nelle piattaforme aeree a pilotaggio remoto;
  • Rocket Lab Corp, che sta ampliando l’accesso a basso costo allo spazio orbitale e alle capacità di lancio rapido;
  • Palantir Technologies Inc, che usa l’IA per fornire comprensione in tempo reale dello scenario e garantire un vantaggio competitivo nello sfruttamento dei dati.

Certamente, accanto a questi innovatori di nuova generazione, ha senso includere anche contractor consolidati e ben posizionati come Airbus SE e Thales Group, che stanno adattando le loro capacità a una nuova era di difesa abilitata dallo spazio e guidata dal software. Ma in un contesto in cui il cambiamento tecnologico sta ridefinendo il modo in cui le nazioni proiettano potenza, proteggono gli asset e operano a terra e in cielo, gli investitori devono chiedersi se le loro allocazioni riflettono davvero la direzione dei budget per la difesa, delle innovazioni tecnologiche e delle priorità strategiche.