Il Private Banking italiano cresce più del previsto. Superati i 1.370 miliardi di masse in gestione
- Nel terzo trimestre dell’anno le masse in gestione raggiungono 1.371 miliardi di euro (+4,0% rispetto a giugno). È il miglior risultato trimestrale del 2025;
- La raccolta netta mantiene un contributo stabile, pari a 14 miliardi (+1,1%), mentre l’effetto mercato rafforza la crescita trimestrale con un apporto di 29 miliardi (+2,2%). I cambi di perimetro contribuiscono all’aumento degli AuM con 9 miliardi di euro (+0,7%), senza variazioni straordinarie;
- La raccolta netta per comparto mostra risultati positivi in tutte le componenti: i fondi registrano il miglior apporto con 4,2 miliardi, in linea con i trimestri precedenti; il comparto amministrato raccoglie 3,6 miliardi, dato più contenuto rispetto ai trimestri precedenti. Positive anche le gestioni patrimoniali e i prodotti assicurativi.
- L’asset mix conferma una struttura equilibrata del portafoglio: i fondi rappresentano il 23%, la liquidità il 12,6%, le gestioni patrimoniali il 12,1%, mentre la componente assicurativa supera il 19% tra Ramo I, Ramo III e multi-ramo.
- Riviste al rialzo le stime Prometeia: gli asset del Private Banking sono ora attesi a 1.398 miliardi entro la fine dell’anno (+11,2% sul 2024), con una quota di mercato sui canali distributivi stimata al 36%.
Il Private Banking italiano chiude il terzo trimestre dell’anno con masse in gestione pari a 1.371 miliardi di euro (+4% rispetto al semestre precedente). Si tratta della crescita trimestrale più alta del 2025 e di un dato superiore alle previsioni. È quanto emerge dai dati consuntivi al 30 settembre 2025 del mercato servito, rilevati dal Centro Studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB).
Il risultato trimestrale beneficia di un effetto mercato superiore alle attese (+2,2%, pari a 29 miliardi), soprattutto in un contesto ancora caratterizzato da elementi di incertezza. Pur non mancando timori legati a possibili correzioni dei mercati, il contributo delle performance nel trimestre risulta comunque molto positivo. La raccolta netta conferma un apporto stabile (+1,1%, pari a 14 miliardi), in linea con la dinamica osservata da inizio anno e con un contributo costante alla crescita delle masse. Completano il quadro i cambi di perimetro, che aggiungono ulteriori 9 miliardi (+0,7%), senza evidenziare variazioni straordinarie.
Evoluzione della ricchezza gestita dagli operatori Private Banking
Sul fronte dell’evoluzione annuale, i dati dei primi nove mesi del 2025 hanno registrato una dinamica decisamente positiva, con una crescita complessiva delle masse del +9,0% in linea con la tendenza alla crescita costante dell’industria del Private Banking negli ultimi anni. Su base annua (settembre 2024 – settembre 2025), gli asset gestiti sono aumentati di 134 miliardi di euro (+10,8%): la raccolta netta (+53 miliardi) è stata la componente di flusso principale, seguita dall’effetto mercato (+50 miliardi, che ha registrato una performance particolarmente significativa nell’ultimo trimestre) e dai cambi di perimetro degli operatori (+31 miliardi)
Il Presidente di AIPB, Andrea Ragaini, ha commentato: “I dati del terzo trimestre superano le attese e confermano la solidità del Private Banking italiano. La crescita registrata, sostenuta da mercati in miglioramento e da flussi netti costanti, dimostra la resilienza del settore e la sua capacità di offrire consulenza professionale e soluzioni ad alto valore aggiunto anche in uno scenario globale complesso. Il raggiungimento dei quasi 1.400 miliardi di euro di masse gestite entro la fine di quest’anno è un traguardo significativo, che ribadisce il ruolo centrale del Private Banking nel sistema finanziario del Paese e la fiducia crescente della clientela nei confronti dei nostri operatori.”
Tutti i comparti d’investimento registrano una raccolta netta positiva nel trimestre. I fondi segnano il risultato migliore, con afflussi pari a 4,2 miliardi di euro, in linea con l’andamento osservato nei trimestri precedenti. Come previsto, si riduce l’interesse verso il comparto amministrato, che raccoglie comunque 3,6 miliardi: si tratta del dato più contenuto dall’inizio dell’anno, soprattutto alla luce dei 13 miliardi complessivi raccolti nei primi due trimestri. Anche le gestioni patrimoniali e i prodotti assicurativi chiudono il trimestre in territorio positivo, pur senza evidenziare – in questa fase – quelle opportunità che il cliente del Private Banking sembra ricercare con maggiore decisione. Per quanto riguarda la liquidità, alcuni operatori riportano incrementi significativi, in parte riconducibili a “liquidity event”. Come già osservato in passato, tali disponibilità sono destinate verosimilmente a ricomporsi nei prossimi mesi all’interno degli altri comparti d’investimento.
Raccolte nette per comparto d’investimento: dati trimestrali in mld euro
In termini di asset mix, la composizione del portafoglio si conferma sostanzialmente stabile: i fondi comuni rappresentano il 23% degli AuM, seguono le gestioni patrimoniali (12,1%), la liquidità (12,6%), titoli di Stato (11,3%), azioni (11,5%) intorno all’11% ciascuno e una componente assicurativa complessiva superiore al 19%, articolata tra Ramo I (5,9%), Ramo III (5,9%) e polizze multi-ramo (6,9%).
Evoluzione Asset Mix trimestrale: dettaglio prodotti
Alla luce dei risultati consuntivi di settembre, superiori alle attese, le stime sul posizionamento del Private Banking all’interno del mercato finanziario italiano, elaborate dal Centro Studi AIPB in collaborazione con Prometeia, sono state riviste al rialzo. La crescita degli asset attesa per fine anno, inizialmente stimata al +7,8% rispetto al 2024, è ora prevista al +11,2%, per un totale di 1.398 miliardi di euro. In questo scenario, la quota di mercato del Private Banking è attesa raggiungere il 36%, confermandone il ruolo sempre più rilevante nel panorama finanziario nazionale.

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