La Fed pubblica il suo “Beige Book”: i consumi rallentano e la ristorazione entra nella zona di rischio

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La Federal Reserve americana pubblica il Beige Book (novembre 2025)

I consumi rallentano e negli USA la ristorazione entra nella zona di rischio

Il Beige Book pubblicato dalla Federal Reserve il 26 novembre 2025 fotografa un’economia americana ancora in espansione, ma con segnali di rallentamento sempre più marcati nella spesa delle famiglie. La pressione sui consumi non è uniforme: colpisce soprattutto la middle class e i nuclei a reddito medio-basso, mentre il segmento “alto” continua a spendere in modo sostenuto.

Questo quadro asimmetrico ha implicazioni significative per uno dei settori più sensibili ai cicli economici: la ristorazione, già sotto stress nel 2024 e ora esposta a un peggioramento della domanda.

Gli americani risparmiano sui pasti fuori casa: il Beige Book lo conferma

Il report della Fed riporta chiaramente che le famiglie stanno riducendo le spese discrezionali, con tre fenomeni ricorrenti:
– meno cene al ristorante: la frequenza dei pasti fuori casa è in calo in diversi distretti
– maggiore attenzione ai prezzi: i consumatori reagiscono a incrementi minimi, confrontano promozioni e “scalano verso il basso” nella scelta dei locali;
– crescita del “trading down”: si passa dai ristoranti ai fast-casual, e dai fast-casual ai generi alimentari più economici.

La stampa americana ha amplificato il segnale: “households are cutting back on dining out… fast-food chains saw a notable decline in sales”. È un passaggio rilevante, perché anche il fast food, tradizionalmente resistente nelle fasi di rallentamento, mostra ora una contrazione della domanda, specialmente tra i consumatori più fragili.

Uno shock distributivo: l’economia aggregata cresce, ma non per tutti

Il Beige Book sottolinea una dinamica che rischia di distorcere la lettura aggregata dei consumi: i redditi più alti stanno trainando la spesa totale, mentre la maggioranza delle famiglie riduce acquisti e ristorazione. Secondo i commenti della stampa USA le famiglie ricche continuano a viaggiare e spendere nei segmenti premium; le famiglie a reddito medio-basso fanno i conti con l’“effetto sticker shock”: auto troppo care, ristoranti troppo costosi, affitti ancora alti; la concentrazione dei consumi è diventata estrema: secondo Mark Zandi (Moody’s), il 10% più ricco degli americani genera il 50% della spesa totale.

Per il settore della ristorazione questo significa una cosa semplice: la crescita della spesa non filtra verso i locali più accessibili, ma resta confinata nella fascia alta del mercato.

Rischi principali per il settore ristorazione secondo il Beige Book

Domanda in calo e più volatile
Le famiglie reagiscono in modo più rapido ai prezzi. Anche variazioni minime possono spingere a rinunciare a un pranzo fuori.
Pressione sui margini
Costi del lavoro e delle materie prime restano elevati in molti distretti, rendendo difficile l’equilibrio tra prezzi sostenibili e margini accettabili.
Eccesso di offerta nei segmenti low e mid-tier
L’erosione della domanda nei fast food e nei casual dining rischia di portare chiusure, consolidamenti o fallimenti nel 2026.
Polarizzazione del mercato
I ristoranti premium continuano a crescere grazie ai consumi della fascia alta, mentre il resto del settore affronta un rallentamento strutturale.

Il Beige Book conferma ciò che molti operatori percepiscono da mesi: il mercato della ristorazione americana non è più sostenuto da una domanda broad-based, ma da una fascia alta che non basta a bilanciare il calo della clientela generalista. In un’economia globale che in aggregato sembra ancora solida, il settore dei ristoranti negli USA entra così in una delle sue fasi più rischiose dal post-pandemia: alta volatilità, consumatore fragile, costi rigidi e concorrenza elevata. Una fotografia che, se le dinamiche non cambieranno, potrebbe anticipare un’ondata di chiusure e ristrutturazioni nel 2026.