Mercati: non solo tech usa, l’alternativa europea per gli investitori
Dai centri finanziari di Francoforte ai mercati emergenti dell’Europa orientale, il continente offre una vasta gamma di opportunità per gli investitori e ciò che lo rende particolarmente attraente è proprio la combinazione di economie sviluppate con sistemi finanziari solidi e mercati emergenti pronti a crescere.
Nonostante l’attenzione rivolta alle vicende di mercato legate all’intelligenza artificiale (e il significativo aumento del prezzo delle azioni di Nvidia), i maggiori titoli europei hanno ottenuto guadagni notevoli: dall’inizio dell’anno l’indice STOXX Europe 50 ha registrato un guadagno di quasi il 15%.
Il rialzo dei titoli delle società europee a larga capitalizzazione non è limitato a un solo settore e riflette la crescente diversità del mercato azionario. Società come ASML, LVMH e SAP – spiega Freedom24, società internazionale di broker online e unico broker europeo quotato al Nasdaq – hanno registrato guadagni significativi dopo aver pubblicato relazioni sugli utili migliori del previsto. Anche Novo Nordisk ha conseguito forti risultati, soprattutto grazie al successo del farmaco per il diabete Ozempic e del farmaco per la perdita di peso Wegovy. L’azienda è diventata la più grande in Europa e la quindicesima al mondo, e il suo titolo è raddoppiato negli ultimi due anni.
“In questo modo il mercato azionario europeo appare maggiormente diversificato e si differenzia positivamente da quello statunitense in termini di concentrazione; dove gran parte della crescita dell’indice si è focalizzata nel settore tecnologico – spiega Francesco Bergamini, Head of Representative Office di Freedom24 in Italia -. La sovraperformance dei titoli Europei a larga capitalizzazione rispetto al più ampio mercato azionario americano è infatti una tendenza in atto dalla fine del 2022. Questo dato viene in qualche modo trascurato a causa della predominanza delle mega-capitalizzazioni tecnologiche americane. Tuttavia, i solidi utili delle società europee, uniti a valutazioni più interessanti rispetto ai loro omologhi statunitensi, hanno contribuito a una superiore performance relativa”.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha iniziato il suo ciclo di riduzione dei tassi prima della Federal Reserve (Fed), il che favorirà il mercato azionario. Inoltre, i principali titoli dell’energia pulita in Europa stanno vivendo una rinascita. Aziende come Vestas, il principale produttore mondiale di turbine eoliche, e Alfen, produttore di stazioni di ricarica elettrica e sistemi di stoccaggio, sono pronte per crescere man mano che le preoccupazioni per la guerra Russia-Ucraina, i problemi della catena di approvvigionamento e l’aumento dei tassi d’interesse si attenueranno.
OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO: TECNOLOGIA E MERCATI EMERGENTI
“Investire in Europa non è un’esperienza monolitica – prosegue Bergamini. – Il continente è diviso in diverse aree, ognuna caratterizzata da una propria maturità di mercato e potenziale d’investimento. Ad esempio, l’Europa occidentale è contraddistinta da mercati stabili e ben sviluppati, con un rischio minore e rendimenti stabili. Al contrario, l’Europa dell’Est offre un potenziale di crescita più elevato, anche se con una maggiore volatilità e rischio”.
I mercati emergenti in Europa sono un grande punto di riferimento per gli investitori in cerca di crescita. Paesi come la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca hanno registrato progressi economici significativi, sostenuti dalla stabilità politica e da politiche di investimento favorevoli.
L’Europa è inoltre all’avanguardia nell’innovazione tecnologica e nello sviluppo sostenibile, offrendo uniche opportunità di investimento in questi settori. La ricerca di energia verde, tecnologie finanziarie e biotecnologie offre nuove opportunità agli investitori.
Sebbene gli indicatori macroeconomici possano risultare insoddisfacenti a causa dei tassi d’interesse ancora elevati, gli investitori azionari europei mostrano un cauto ottimismo. Valutazioni più interessanti rispetto al mercato statunitense, potenziali miglioramenti macroeconomici, costi energetici più bassi e la prospettiva di un ciclo di riduzione dei tassi, suggeriscono che i titoli europei potrebbero continuare la forte performance di inizio anno.

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