Conclusa la seconda edizione del forum del commercio internazionale: focus su export, geopolitica e innovazione doganale
Si è tenuta oggi a Milano, presso l’Hotel Excelsior Gallia, la
seconda edizione del Forum del Commercio Internazionale, organizzata da ARcom
Formazione sotto la direzione scientifica dell’avv. Sara Armella, con il patrocinio della
Commissione Europea, Simest, ICE, Regione Lombardia, Aice, FederItaly, ICLA, Aidda, e Imit.
L’evento ha riunito rappresentanti istituzionali, aziende e accademici per un confronto
approfondito sul futuro del commercio internazionale, con focus sul ruolo dell’export
italiano, sulla geopolitica e le recenti riforme doganali. Inoltre, al Forum hanno partecipato
anche quattro dei 100 principali esperti di diritto doganale dell’International Customs Law
Nel discorso di apertura del Forum, l’On. Maurizio Leo, Viceministro all’Economia e alle
Finanze, ha annunciato che sono allo studio correttivi alla riforma doganale, per rispondere
alle criticità segnalate dagli operatori del settore e migliorare l’efficienza delle procedure. In
particolare, Leo ha dichiarato:” Non è escluso che si possa, da parte del legislatore – e al
riguardo stiamo facendo degli approfondimenti con l’Agenzia delle Dogane – rivederela
soglia dei 10.000 euro per poter configurare il reato di contrabbando. Questo per alzare
l’asticella ed evitare che ci si trovi in presenza di situazioni anche minimali, che rientrino
nel perimetro delle violazioni di carattere penale. Quindi questo è un tema che l’Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli sta approfondendo e di cui ci si potrà far carico poi
nell’ambito di un eventuale decreto correttivo”.
L’export italiano: un pilastro per la crescita economica
Nel corso del Forum è stato presentato il white paper di ARcom Formazione con dati inediti
ICE, che confermano la centralità dell’export per l’economia italiana. Nel 2024, l’export ha
raggiunto i 650 miliardi di euro (+3,7% rispetto all’anno precedente), trainato da una
crescita particolarmente robusta nei mercati del Golfo e in Nord America. Maurizio Forte,
Membro della Direzione Centrale per i settori dell’export di ICE, ha commentato: “L’export
italiano mantiene le sue posizioni grazie alla crescita nei Paesi del Golfo e in Nord
America. Nel 2023 – e ancora nei primi 7 mesi del 2024 – gli Stati Uniti sono la seconda
destinazione, mentre Emirati Arabi e Arabia Saudita crescono a doppia cifra. Questa
dinamica – oltre l’immaginario del Bello, Buono e Ben Fatto – è il risultato della ricerca e
della tecnologia applicata: l’Italia è campione di export nei macchinari (101 miliardi di euro
nel 2023, pari al 16% del totale). Nel dualismo Stati Uniti – Cina, oggi l’alternativa è
rafforzare la capacità di proiezione internazionale del terzo polo, quello Europeo, in cui
l’Italia può esprimersi da leader (siamo il terzo esportatore EU), concentrando gli
investimenti su promozione commerciale, sostenibilità e innovazione.”
Le sfide geopolitiche e il ritorno al protezionismo
Le tensioni geopolitiche e le nuove misure protezionistiche hanno dominato le discussioni
del Forum. Sara Armella, Direttore Scientifico di ARcom Formazione, ha sottolineato i rischi
per il commercio internazionale: “L’Italia è il quarto Paese al mondo per volumi di
esportazioni, che crescono anche nel 2024 del 3,7%, nonostante una situazione
geopolitica sempre più complessa e il continuo incremento di misure protezionistiche,
oltre 2.800 nel solo anno 2024. La vittoria di Trump e l’annuncio di dazi del 10-20% sui
prodotti europei potrebbe determinare un calo delle esportazioni italiane del 16%. Anche il
nuovo corso della politica USA sulla sostenibilità ambientale rischia di impattare sulla
competitività europea, considerato che la UE ha avviato, con CBAM e deforestazione, un
Green deal ambizioso, che rischia di rimanere isolato a livello internazionale.”

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