PIMCO: Impatto sull’economia di Trump e di Harris

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  • Cosa sta succedendo? Quella che si preannuncia come una delle corse presidenziali più combattute della storia moderna sta (finalmente) volgendo al termine. Lunedì mattina, quasi la metà (48%) degli elettori del 2020 (circa 155 milioni) ha già espresso il suo voto con l’“early voting” (di persona o per posta;), il che significa che, a seconda dell’affluenza alle urne il giorno delle elezioni, il 2024 potrebbe essere una delle elezioni con la più alta affluenza di sempre.
  • Potenziale impatto economico delle politiche dei candidati: Continuiamo a ritenere che, sotto molti aspetti, le differenze tra i candidati siano inferiori a quelle ipotizzate dal mercato. In particolare, 1) i deficit saranno più alti sia con Kamala Harris che con Donald Trump – e le differenze tra i due non saranno probabilmente molto marcate a causa delle ristrette maggioranze congressuali con cui entrambi dovranno confrontarsi); 2) entrambi i candidati dovranno occuparsi delle tasse nel 2025, a causa della scadenza degli sgravi fiscali previsti dal Tax Cuts and Jobs Act di Trump, e in entrambi i casi è probabile che la maggior parte, se non tutti, gli sgravi fiscali vengano prorogati; 3) entrambi i candidati continueranno a essere aggressivi nei confronti della Cina; e 4) la Fed rimarrà indipendente a causa delle barriere istituzionali e dell’assenza di posti vacanti (e nonostante alcune pressioni che possiamo aspettarci in caso di vittoria di Trump, in particolare).
  • Le grandi differenze riguarderanno: 1) i dazi, che probabilmente rimarranno elevati sotto Harris nei confronti della Cina, ma che probabilmente aumenteranno sotto Trump e anche altri Paesi saranno probabilmente soggetti a una maggiore pressione tariffaria; 2) l’immigrazione, anche se dobbiamo constatare che per realizzare alcune delle cose che Trump ha detto di voler fare sarebbe necessario in larga misura il Congresso; 3) la regolamentazione, ambito in cui ci aspettiamo che Trump abbia un tocco più leggero (è bene notare che invertire la regolamentazione è difficile, anche se sotto Trump ci sarebbe indubbiamente una maggiore certezza normativa grazie all’assenza di nuove norme e al ritiro degli ordini esecutivi di Biden).
  • In termini di impatto economico complessivo delle politiche di ciascun candidato, ci sono alcuni venti di coda e venti contrari per entrambi, anche se per Trump, data l’autorità unilaterale del presidente in materia di dazi, ci sono più rischi sia dal punto di vista dell’inflazione che della crescita in relazione ai dazi.

Di seguito riportiamo le nostre migliori ipotesi, anche se le abbiamo formulate con molta umiltà, dato che molto dipenderà dal Congresso e dagli addetti ai lavori in carica (ricordiamoci che in molti casi essi sono effettivamente la politica).