Bollette: tariffe +18% nel primo trimestre 2025
Circa 1.247 euro; a tanto ammontano le bollette luce e gas nei primi tre mesi del 2025
per una famiglia tipo con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero* secondo l’analisi di
Facile.it . A parità di consumi, la spesa risulta in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024 (190
euro in più).
Le differenze tra luce e gas
A pesare maggiormente sulle tasche dei consumatori è stata la bolletta del gas, aggravata dall’aumento del
prezzo delle materie prime. Il conto per una famiglia tipo nel primo trimestre dell’anno è stato
particolarmente salato ed è arrivato a 990 euro, vale a dire 156 euro in più (+19%) rispetto allo stesso
periodo del 2024.
Anche le bollette dell’elettricità sono aumentate, ma in valori assoluti l’impatto è stato meno evidente: la
spesa dei primi tre mesi del 2025 è arrivata a 257 euro, vale a dire 34 euro in più (+15%) rispetto al primo
trimestre 2024.
«Nei primi tre mesi dell’anno le bollette del gas sono state particolarmente salate, principalmente a causa
dell’aumento dei prezzi delle materie prime», spiegano gli esperti di Facile.it. «Bene, quindi, iniziative come
il contributo straordinario introdotto dal Governo, che aiuterà molte famiglie italiane a far fronte, almeno in
parte, a questi aumenti».
Dazi e previsioni per i prossimi mesi
Parziali buone notizie arrivano dall’analisi delle previsioni sul prezzo dell’energia; secondo le stime
elaborate su dati dell’European Energy Exchange, nei prossimi mesi le tariffe dovrebbero diminuire, ma il
calo non sarà sufficiente a compensare completamente la stangata di inizio anno e i valori complessivi
rimarranno comunque più elevati rispetto al 2024, tanto è vero che, nel 2025, una famiglia tipo con
contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero spenderà complessivamente 2.950 euro tra
luce e gas, vale a dire circa 200 euro in più rispetto al 2024 (+7%).
Il prezzo del gas sui mercati internazionali – spiegano gli esperti di Facile.it – è in calo da giorni e per diverse
ragioni tra cui, ad esempio, la diminuzione dei consumi dovuta all’aumento delle temperature e il possibile
allentamento degli obblighi di riempimento degli stoccaggi per i Paesi europei.
C’è anche un effetto dazi americani, in questo caso positivo; le tariffe imposte dagli USA, lo spettro del
rallentamento dell’economia mondiale e la riduzione delle importazioni di GNL americano da parte dell’Asia
stanno contribuendo a far calare le quotazioni.

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