Filiera alimentare sostenibile e di qualità: trasparenza e sprechi ridotti con l’aiuto della tecnologia

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La complessità delle filiere alimentari, data anche dalla quantità di attori coinvolti,
rende difficile tracciare con precisione l’origine delle materie prime e garantire la                                                                                      conformità alle normative vigenti.

Secondo REMIRA Italia, per costruire una catena di approvvigionamento veramente
sostenibile, oltre che trasparente, è bene ridurre al minimo gli sprechi grazie al
riassortimento delle scorte e al controllo qualità: in questo la tecnologia può essere un valido supporto.

Il Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR) – che entrerà in vigore il 30
dicembre 2025 per le aziende grandi e medie e il 30 giugno 2026 per le micro e piccole
imprese – prevede che materie prime come bovini, cacao, caffè, olio di palma, soia e i loro
derivati, in aggiunta a materiali come gomma e legname, siano a deforestazione zero. A
tutta la filiera produttiva, composta da produttori, importatori, esportatori e commercianti, è
quindi chiesto di fornire informazioni precise sulla loro origine; tuttavia, la complessità
delle filiere alimentari, data anche dalla quantità di attori coinvolti, rende difficile tracciarne
con precisione la provenienza e garantire la conformità alle normative vigenti per evitare il
rischio di pratiche poco trasparenti.

Il Report dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti
agroalimentari (Icqrf) del Masaf 1 sostiene che, durante il 2023, contro le frodi sono stati
effettuati 54.658 controlli totali di tipo ispettivo e analitico (di cui 15.796 per le sole
produzioni Dop e Igp e circa 5.700 nel comparto del biologico), che hanno portato a oltre
2.200 sanzioni per un valore di oltre 21 milioni di euro. Il 12% degli oltre 54mila prodotti
sottoposti a verifica è risultato irregolare.

Secondo REMIRA Italia, azienda esperta nell’offerta di soluzioni software avanzate per
la gestione della supply chain, per costruire una catena di approvvigionamento
trasparente e sostenibile è fondamentale intervenire sugli sprechi, uno degli aspetti più
complicati da gestire nell’ambito delle filiere alimentari. In questo la tecnologia può essere un
valido e utile supporto.

Implementare sistemi di tracciabilità lungo tutta la filiera permette di monitorare i punti critici
in cui si verificano gli sprechi. Questi dati, se resi pubblici, possono offrire una visione chiara
e dettagliata delle perdite alimentari. Inoltre, la condivisione delle informazioni permette a
tutti gli attori della filiera di collaborare, identificando le cause, per dare vita a una filiera più
trasparente, efficiente e sostenibile.

Una volta esaminate le criticità, i software per la gestione dell’inventario e per la
pianificazione delle scorte permettono di risolvere gli imprevisti grazie a sofisticate analisi
predittive che confrontano le vendite di un periodo rispetto a dati storici, studiano e
monitorano le tendenze di mercato e la stagionalità, identificano outliers, individuano le
eccezioni di inventario, le violazioni della shelf-life, i conflitti di programmazione e le scorte in
eccesso. Intervenendo lungo l’intero processo di Sales Operation Planning, secondo
REMIRA Italia, è possibile migliorare sensibilmente la redditività del business, ridurre del –
40% gli errori di distribuzione, del -25% gli sprechi e incrementare fino al +35% del
fatturato.

Di pari passo con la riduzione degli sprechi, vi è anche il controllo qualità. Controllare in
anticipo lo stato e gli eventuali difetti di un prodotto, contribuisce a diminuire notevolmente il
tasso degli sprechi nella filiera. A tal proposito, i software per il controllo qualità di
REMIRA Italia sono progettati per ottimizzare l’intero processo di produzione di un'azienda,
sia presso i fornitori sia presso i centri logistici. Queste soluzioni permettono di ridurre del –
25% gli sprechi e del -40% il time-to-market, cioè il tempo di reperibilità di un prodotto sul
mercato.

La trasparenza è diventata una necessità per i consumatori moderni, che vogliono sapere,
giustamente, da dove proviene il loro cibo e come viene prodotto. La tecnologia offre
strumenti sempre più potenti per rendere questa informazione accessibile e verificabile, ma
questo dato non basta a qualificare un’azienda come veramente sostenibile– afferma
Matteo Sgatti, Regional Sales Manager di REMIRA Italia “È l’eliminazione degli sprechi,
infatti, l’elemento di svolta fondamentale sia per il bilancio dell’azienda, sia per rendere
quest’ultima effettivamente una realtà sostenibile per l’ambiente.”