Generali Investments: La view sul mercato azionario

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In sintesi:

Allocazione Settori europei: Sovrappesati (OW): Banche, Assicurazioni, Aerospazio e Difesa, Prodotti da costruzione, Costruzioni, Retail alimentare, Farmaceutici, Immobiliare, Semiconduttori. Sottopesati (UW): Servizi professionali commerciali, Beni durevoli, Energia, FBT, HPP, Media, Telecomunicazioni, Trasporti, Utilities.
Condizioni di mercato: Tendenze positive in moneta e riserve Fed, supporto politico in Germania e Cina, buoni segnali tecnici e forte buyback.
Previsioni: Performance azionaria superiore, valutazioni attraenti e crescita degli utili prevista.
Opportunità internazionali: Azioni ex-USA più economiche e più competitive, con potenziale di sovraperformance.
Situazione europea: Posizione leggermente sovrappesata, con alcuni settori chiave favoriti (banche, assicurazioni, farmaceutici, immobiliari) e altri meno (energia, media, utilities).
Rischi: Dazi commerciali, incertezza politica, debolezza macroeconomica e pressioni fiscali negli USA.

Attualmente manteniamo un leggero sovrappeso su equities, sostenuto da un elevato flusso di cassa libero aziendale, poche IPO e un forte impulso al riacquisto di azioni proprie, che rende il mercato più favorevole agli azionisti di quanto ne richieda. Le tendenze negli aggregati monetari (M2) e nelle riserve della Fed sono positive, così come il supporto delle politiche economiche di Germania e Cina. Le banche centrali, in particolare la BCE, rimangono accomodanti e orientate al dovish. I nostri modelli di machine learning sono positivi e le valutazioni giustificano rendimenti totali attorno al 9%, grazie a una prevista crescita degli utili favorevole. La posizione degli investitori è ancora contenuta, e il lieve sovrappeso deriva dai rischi di un recente forte rally, tra cui tensioni sui dazi, incertezza politica e segnali di debolezza macroeconomica, oltre alle preoccupazioni sul deficit fiscale statunitense e sui rendimenti a lungo termine.

Le azioni estere potrebbero sovraperformare rispetto a quelle statunitensi, poiché l’eccezionalismo USA e l’elevata posizione di mercato stanno raggiungendo un picco, compresa la crescente competitività delle aziende IT cinesi e l’indebolimento del dollaro statunitense. Nuove misure fiscali in Germania e Cina rafforzano le valutazioni statunitensi, che risultano ancora relativamente care. Il rendimento totale in Europa, considerando dividendi e buyback, è ai massimi storici (5,5%) rispetto agli USA (3,7%). Tassi di interesse più elevati sono positivi per il settore finanziario europeo.

La stagione degli utili del primo trimestre si è conclusa con risultati solidi: le sorprese positive negli USA sono state del 7,7%, sopra la media degli ultimi nove trimestri, anche se le aspettative per il secondo trimestre indicano un minimo di crescita degli utili (+5,8%). In Europa, le sorprese sugli utili sono positive (+4%) e in miglioramento. Tuttavia, alcuni settori come Energia e Materiali sono particolarmente colpiti.

Le azioni dei mercati emergenti (EM) mostrano un miglioramento della view, con valutazioni molto più basse rispetto a USA e Europa, e multipli di mercato scontati rispettivamente del 43% e 16%. La posizione degli investitori sugli EM è ancora bassa, mentre le condizioni macroeconomiche in Cina si stanno stabilizzando grazie a stimoli fiscali e monetari, e l’economia statunitense rallenta moderatamente senza entrare in recessione, con un dollaro debole che favorisce le opportunità di sovraperformance in Cina, India e Polonia.

Le negoziazioni più costruttive sui dazi riducono le paure di recessione e favoriscono un ritorno a una certa ciclicità. Puntiamo a sfruttare la correlazione con il dollaro debole e le revisioni positive sugli utili. In termini di strategie di investimento, aumentiamo l’esposizione nei settori delle costruzioni, beni capitali, materiali e immobiliare, spostando leggermente il sovrappeso sul retail e mantenendo neutri beni di consumo e auto. Riduciamo invece le posizioni in beni di prima necessità, energia e utilities.

Preferiamo oro, uranio, la fase 4 della corsa all’intelligenza artificiale (per aumentare la produttività) e il mercato tedesco MDAX.