Generali Investments: Azionario, perchè un sell-off nonostante le buone sorprese sugli utili del secondo trimestre?
Le stime sugli utili (EPS- Earnings Per Share ) del secondo trimestre degli Stati Uniti non sono state riviste granché al ribasso prima dell’inizio della stagione; quindi, le sorprese positive sono meno probabili questa volta. Anche i rischi politici e il rallentamento della congiuntura macroeconomica potrebbero influenzare le proiezioni di profitto da parte delle società, anche se finora queste ultime sono apparse migliori rispetto a quelle del primo trimestre, a giudicare dalle società che hanno riportato per prime. Dopo i risultati di 180 aziende statunitensi, le sorprese sugli EPS rispetto alle previsioni degli analisti sono positive del +4,3. Nel primo trimestre erano del +9%. Per quanto riguarda l’Europa, le sorprese sugli EPS sono del +3,9% (nel primo trimestre -4,1%). Prevediamo per il 2024 una crescita degli EPS del 9% per gli Stati Uniti e del 7,5% per l’Euro area (EA) e una tenuta dei margini negli Stati Uniti. Per l’EA, poiché i rischi di rallentamento macro si stanno attualmente materializzando, probabilmente dovremo rivedere leggermente al ribasso le nostre stime: caos politico francese, possibile aumento delle frizioni commerciali (Trump) e una ripresa irregolare come si evince dagli ultimi dati di PMI (Purchasing Managers Index) e IFO (Indice di Fiducia della Imprese tedesche).
Per il 2025, vediamo una crescita degli EPS del 9% per gli Stati Uniti e del 5% per l’EA. Lo spread Cash Flow meno Capex rimane molto elevato, con emissioni azionarie nette ridotte (nuove quotazioni o IPO, initial public offering) e persistenti riacquisti di azioni proprie (buybacks), contribuendo così ad un quadro positivo del mercato e supportando così un ritorno complessivo (total return, TR) a 12 mesi positivo e una leggera posizione overweight nelle azioni.
Nel breve termine, tuttavia, non adottiamo una posizione di overweight più audace a causa dei rischi crescenti: momentum dell’ISM (Indice Manifatturiero USA) al ribasso, sorprese macro-negative, PE (Price/Earnings) elevato degli Stati Uniti, diminuzione della liquidità delle banche presso la Fed e l’accresciuto posizionamento degli investitori sulle azioni.