Re Carlo d’Inghilterra incanta (e diverte) i francesi: tra Astérix, uova, maionese e brindisi amicali
Il primo discorso di Re Carlo a Windsor come ospite di una visita di Stato è stato un esercizio di charme, autoironia e citazioni storiche che hanno strappato più di un sorriso (e qualche esclamazione di sorpresa) al pubblico francese.

Cosa ci fanno Astérix, Jane Birkin, un toast con bollicine inglesi e l’“Association de Sauvegarde de l’Oeuf Mayonnaise” in un discorso ufficiale? Semplice: raccontano lo stile inconfondibile di Carlo III, che ha accolto in giugno Emmanuel e Brigitte Macron al Castello di Windsor con un discorso tanto solenne quanto sorprendentemente spiritoso. E i francesi… hanno riso di gusto.
Quando l’entente diventa (finalmente) amicale
«Non più solo cordiale, ma ormai amicale» ha dichiarato Re Carlo, sollevando il calice in uno dei passaggi più applauditi del suo discorso. Una formula che segna un’evoluzione semantica e politica nei rapporti tra i due Paesi, celebrata nel sontuoso salone di Windsor, mille anni dopo che il Duca di Normandia, all’epoca ancora francese, pose la prima pietra del castello.
Carlo non ha mancato di rendere omaggio alla cultura francese, elencando con affetto i suoi «extraordinaires attributs et exploits»: dall’art de vivre alla cucina, dal vino all’industria aerospaziale, fino alla letteratura che ha “influenzato il pensiero del mondo intero”. Poi l’affondo che ha conquistato i social:
«Et dans quel autre pays du monde pourrait fleurir une Association de Sauvegarde de l’Oeuf Mayonnaise?!»
Una battuta che ha fatto impazzire Twitter Francia, dove gli utenti hanno risposto con meme a base di uova, maionese e citazioni da Les Bronzés font du ski.
Shakespeare e baguette: i momenti da standing ovation
Il Re ha poi sfoderato il suo miglior francese per citare la Princesse Katherine di Henry V di Shakespeare, con un’ironia che ha fatto centro: «Ô Seigneur Dieu! c’est assez pour une fois.»
Risate a corte, con la stampa francese che ha apprezzato l’autoironia linguistica del sovrano. Ma l’apice della comicità britannica arriva con la stoccata ai cliché gastronomici: «L’indomabile Astérix, e tanti suoi compatrioti da allora, hanno fatto fatica a capire la nostra “tazza di tè con una nuvola di latte” presa alle cinque in punto… proprio come noi non riusciremo mai a cuocere una baguette come i vostri artigiani!»
Brindisi frizzante: bollicine inglesi, anima francese
Un altro momento degno di nota e di un copione da commedia franco-britannica è stato il brindisi: «Questa sera berremo vino inglese prodotto da una maison di Champagne francese… cosa che i nostri predecessori avrebbero ritenuto impensabile!». Un abbinamento che ha fatto dire ai commentatori di Le Monde: “Un gesto audace, quasi rivoluzionario per la monarchia britannica”.
Carlo ha ricordato con affetto le sue 36 visite in Francia, descrivendole come tappe di un amore profondo: «Toute ma vie, j’ai admiré la France… sa cuisine, son architecture exquise, sa littérature, son vin…». E a chi gli ha chiesto se preferisca un tè o un bicchiere di Chablis, pare abbia risposto con un sorriso britannico: “Entrambi, ma uno alla volta”.
Dall’epoca normanna all’AI: la nuova alleanza è green e globale
Tra una battuta e l’altra, Carlo non ha mancato di sottolineare i temi più urgenti dell’agenda comune: l’Ucraina, l’intelligenza artificiale, il cambiamento climatico e la cooperazione nella difesa della biodiversità. «In questo momento cruciale per il futuro del nostro pianeta, Regno Unito e Francia hanno un ruolo fondamentale da giocare, insieme» ha detto, celebrando la “Entente pour la Durabilité” lanciata a Parigi nel 2023.
Che si parli di Shakespeare, di Thierry Henry o di Monet che dipinge le nebbie londinesi, Re Carlo ha saputo tessere un racconto fatto di storie, emozioni e cultura condivisa. Ma soprattutto, ha dimostrato che il soft power britannico, quando sorretto da un’ironia regale e da una perfetta pronuncia di oeuf mayonnaise, sa conquistare anche i cuori (e i feed social) d’Oltralpe.

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