Trasformare i sistemi alimentari: le buone pratiche dai Paesi che stanno cambiando il futuro del cibo

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Le buone pratiche dai Paesi che stanno cambiando il futuro del cibo
Una nuova pubblicazione FAO-ONU, con il supporto dell’Unione Europea, raccoglie esempi concreti di trasformazione alimentare da oltre 20 Paesi. Dalla teoria all’azione, per nutrire il pianeta in modo sostenibile.

Un modello scalabile per il cambiamento

Accelerare la trasformazione dei sistemi alimentari è una delle sfide più urgenti per affrontare la crisi climatica, la fame e l’insicurezza alimentare globale. In questo contesto, il Food Systems Coordination Hub delle Nazioni Unite, in collaborazione con la FAO (Divisione Sistemi Agroalimentari e Sicurezza Alimentare) e con il sostegno dell’Unione Europea, ha pubblicato un nuovo documento intitolato “Implementing National Food Systems Pathways: Emerging Practices”.

Il report raccoglie le buone pratiche emergenti nella messa in atto dei cosiddetti “percorsi nazionali per i sistemi alimentari” (National Food Systems Pathways), ovvero strategie nazionali sviluppate dai Paesi in risposta al vertice ONU sui sistemi alimentari del 2021. Si tratta di un insieme di politiche, azioni e visioni che ogni Stato ha definito per rendere i propri sistemi alimentari più inclusivi, resilienti, sostenibili e sani.

Il documento completo è disponibile sul sito ufficiale del Food Systems Coordination Hub.

La pubblicazione è frutto del progetto europeo “Accelerating Food Systems Transformation through a Scalable Success Model”, e si basa su un ampio lavoro collettivo che ha coinvolto:

  • oltre 20 Paesi e le loro esperienze dirette;

  • i National Voluntary Progress Reports, ovvero i rapporti volontari con cui gli Stati monitorano i propri progressi;

  • i National Convenors, ovvero i rappresentanti designati per guidare i dialoghi nazionali sui sistemi alimentari;

  • e numerosi dialoghi e confronti regionali e globali.

Tra i Paesi protagonisti figurano Camerun, Repubblica Dominicana, Figi, Kiribati, Madagascar, Mauritania, Sierra Leone e Zambia, che hanno offerto contributi diretti e concreti attraverso l’adozione di pratiche innovative sul campo. Il documento propone linee guida operative, strumenti per favorire lo scambio tra pari (peer-to-peer learning) e un repertorio di approcci adattabili a contesti socioeconomici e culturali differenti.

Dalla governance all’agroecologia: i pilastri del cambiamento

Il lavoro del Task Force for Successful National Food Systems Pathways Implementation – che comprende, oltre alla FAO, anche IFAD, WFP, GAIN, Agroecology Coalition, HDP Nexus Coalition e altri partner – ha permesso di individuare alcune aree chiave su cui si concentra la trasformazione alimentare:

  • Coordinamento interministeriale e governance multilivello;

  • Partecipazione della società civile e delle comunità locali;

  • Sostegno a modelli agroecologici e inclusivi;

  • Monitoraggio e raccolta dati su scala nazionale;

  • Finanziamenti innovativi e accesso equo alle risorse.

L’approccio è quello della scalabilità, cioè la possibilità di replicare le soluzioni efficaci anche in altri Paesi, adattandole alle specificità locali ma partendo da principi condivisi: equità, resilienza, sostenibilità, innovazione.

Perché è importante

Il messaggio di fondo è chiaro: la trasformazione dei sistemi alimentari non può più attendere, e deve essere guidata da pratiche concrete, basate sull’esperienza, sulla collaborazione e sull’inclusività.

Secondo le ultime stime FAO, oltre 730 milioni di persone soffrono la fame nel mondo (SOFI Report 2023), mentre il settore agroalimentare continua a esercitare una forte pressione sugli ecosistemi e sul clima. La transizione verso sistemi alimentari sostenibili non è solo una priorità ambientale, ma anche sociale, economica e sanitaria.

Un’occasione per l’Italia e per l’Europa

Anche i Paesi ad alto reddito possono trarre ispirazione da queste pratiche, adattandole ai propri territori. In particolare, l’Unione Europea, attraverso iniziative come il Green Deal, la Farm to Fork Strategy e il sostegno a progetti multilaterali, si conferma un attore chiave nel promuovere una visione globale e solidale del futuro del cibo.

L’iniziativa si inserisce in un mosaico sempre più ricco di progetti, ricerche e sperimentazioni: dalla digitalizzazione dell’agricoltura all’agroecologia, dalla lotta agli sprechi alla sicurezza alimentare urbana. Ma senza un impegno politico coerente e una governance trasparente, anche le migliori pratiche rischiano di restare isolate.

Fonti principali: