Mirabaud – Toni accomodanti da Powell: mercati puntano su tagli complessivi da 50 pb
Il recente discorso di Jerome Powell a Jackson Hole è stato interpretato dagli investitori come accomodante, segnalando un potenziale cambiamento nell’orientamento della politica monetaria della Federal Reserve. Powell ha indicato che le prospettive di base potrebbero giustificare un aggiustamento della politica monetaria, citando i crescenti rischi al ribasso per l’occupazione, nonostante abbia descritto la situazione attuale come “insolita”. In particolare, ha sottolineato un contesto del mercato del lavoro caratterizzato da bassi livelli di assunzioni e licenziamenti: crescita debole dei salari, ma disoccupazione ancora bassa. Questa combinazione insolita è attribuita non solo alla minore domanda di lavoratori da parte delle aziende, ma anche all’offerta limitata di manodopera.
Affermando che la Fed “procederà con cautela”, Powell ha di fatto escluso tagli aggressivi dei tassi, come quelli di 50 punti base proposti dal segretario al Tesoro Scott Bessent. Sebbene i rischi di inflazione rimangano orientati al rialzo, il tono del discorso suggerisce fortemente la possibilità di tagli graduali dei tassi a partire già da settembre, potenzialmente seguiti da un altro taglio a dicembre.
Con tagli per un totale di circa 50 punti base previsti entro la fine dell’anno, la politica monetaria statunitense rimarrebbe restrittiva, riflettendo l’approccio cauto della Fed alla luce del chiaro rallentamento della crescita economica e delle dinamiche del mercato del lavoro negli ultimi due anni.
Un altro aspetto del discorso da evidenziare è stato l’aggiornamento del framework della Fed, che ha ribadito la simmetria nella risposta alle deviazioni dell’inflazione. Questo aggiustamento riflette gli insegnamenti tratti dal picco di inflazione indotto dal Covid-19. La Fed sembra determinata a evitare il ripetersi degli errori del passato, mantenendo un approccio equilibrato alla gestione dell’inflazione in futuro.

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