Commento State Street Markets su crisi di governo in Francia
Vediamo l’attuale volatilità della politica francese e l’allargamento degli spread come un problema a livello nazionale, ma che probabilmente non rappresenta una questione immediata ed esistenziale per l’Europa. Il sostegno degli investitori istituzionali agli asset francesi è stato tiepido negli ultimi tre mesi e continuiamo a osservare flussi molto deboli sia sull’azionario che sull’obbligazionario nelle ultime settimane. Le posizioni si sono aggiustate in misura modesta, ma gli investitori sono tornati soltanto a un peso allineato al benchmark – in altre parole, c’è spazio per andare sottopeso in entrambe le asset class se la valutazione del rischio lo richiederà.
L’Eurozona si trova in una posizione diversa in termini di policy rispetto agli anni della crisi del 2011 ed è meglio attrezzata per affrontare queste sfide. Pertanto, non riteniamo che questa situazione si tradurrà in una debolezza dell’euro, dato che molte valute concorrenti affrontano sfide di policy simili a quelle francesi. Ciononostante, nel breve termine gli asset francesi dovrebbero avere scarso appeal.

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