Omaggio al fotoreporter Andy Rocchelli ucciso sul campo in Donbass. Mostra a Milano delle sue foto

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IL VALORE DELLA TESTIMONIANZA – Le foto di Andy Rocchelli

Mostra fotografica organizzata dall’Associazione Lombarda Giornalisti, dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, dalla Fondazione Diritti Umani e dal Collettivo Cesura

“Il valore della testimonianza” presenta gli scatti di Andy Rocchelli realizzati in Donbass, Ucraina, poco prima che il fotoreporter venisse assassinato nel 2014. La mostra, che ospita 24 fotografie del lavoro svolto sul campo più 4 pannelli esplicativi che raccontano la storia e le vicende vissute in prima persona da Rocchelli, il 18 settembre, alle 17, allo Spazio Circolo della Stampa dell’ALG in Viale Monte Santo 7, Milano – Tel. 02.6375.1, vedrà la presenza dei genitori del fotoreporter ucciso, Elisa Signori e Rino Rocchelli.

Mario Calabresi, giornalista, fondatore e direttore di Choramedia, Danilo De Biasio, giornalista e direttore della Fondazione e del Festival dei Diritti Umani, Giuseppe Giulietti, giornalista ed ex presidente della Fnsi, Riccardo Sorrentino Presidente ODGL e Paolo Perucchini, giornalista e Presidente dell’Alg, prenderanno parte all’evento.

La mostra

Alle 18, invece, viene inaugurata la mostra realizzata con il contributo e il patrocinio dell’Ordine nazionale dei Giornalisti e con il contributo delle associazioni Amici di Roberto MorrioneArticolo 21 , Libera. “Il valore della testimonianza” è a cura dell’ALG, dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, del Collettivo Cesura, e della Fondazione Diritti Umani. ll percorso espositivo si snoda attraverso il racconto fotografico di una guerra che comprende in sé anche altri conflitti attivi in tutto il mondo.

“Il valore della testimonianza”, come indicato dal titolo, diventa così un aspetto fondamentale nel panorama della comunicazione internazionale toccando diversi aspetti: dal lavoro giornalistico sul campo ai rischi che quotidianamente gli inviati si ritrova a fronteggiare passando per le necessità di raccontare quanto accade nel pieno rispetto del diritto/dovere di cronaca.

Chi era Andy Rocchelli

Andrea Rocchelli, conosciuto come Andy, nasce a Pavia il 27 settembre 1983. Laureato in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano, inizia la sua carriera fotografica collaborando con l’agenzia Grazia Neri e poi come assistente del fotografo Alex Majoli. Nel 2008 fonda Cesura, un collettivo indipendente di fotografi con base in Italia, che si dedica a documentare conflitti, diritti umani e temi sociali.

Esperienze professionali prima dell’Ucraina

Andy Rocchelli ha lavorato per circa otto anni come fotoreporter indipendente, occupandosi di Violazioni dei diritti umani nelle repubbliche caucasiche come Ingushetia, Cecenia, Dagestan. La Primavera Araba in Libia e in Tunisia, documentando rivolte, cambi di regime e le trasformazioni sociali che ne derivarono. Situazioni di emigrazione e condizioni di vita degli emigranti in Italia meridionale, con particolare attenzione alle ingiustizie sociali e alla criminalità che impatta i migranti. 

Questi lavori lo portarono spesso nei “punti caldi” dei conflitti, interessato a dare voce ai civili, documentare le conseguenze della guerra e dell’instabilità, non solo ai fronti militari ma nella vit quotidiana degli abitanti.

Cosa accadde in Ucraina

Il 24 maggio 2014, Rocchelli e il suo interprete Andrej Mironov furono uccisi ad Andreyevka, vicino a Sloviansk, nella zona est dell’Ucraina (Donbass), mentre documentavano le condizioni dei civili intrappolati nel conflitto fra forze separatiste filo-russe e le forze governative ucraine. Durante l’attacco, il gruppo fu colpito da tiri di mortaio e da fuoco di armi leggere provenienti da una collina occupata dalle forze ucraine. Rocchelli, Mironov morirono, un altro fotoreporter (William Roguelon) e un autista rimasero feriti. 

La morte di Andy Rocchelli è diventata un simbolo del rischio che corrono i reporter che cercano di documentare conflitti poco visibili al grande pubblico. La sua famiglia, il collettivo Cesura e varie associazioni hanno chiesto che si faccia piena luce su responsabilità e contesto, affinché episodi simili non restino impuniti.

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