PIMCO: BCE, l’area Goldilocks
- Prevediamo che la Banca centrale europea (BCE) manterrà invariato per la seconda volta consecutiva il tasso sui depositi (DFR) al 2%, un livello che probabilmente è considerato dalla maggioranza dei membri del Consiglio direttivo come il punto medio di un intervallo di politica neutrale nell’area dell’euro.
- Il presidente Lagarde ha affermato che “ci troviamo in una buona posizione”. Concordiamo sul fatto che non vi sia motivo per la BCE di modificare la propria politica in questa fase, con l’inflazione in linea con l’obiettivo, la crescita in linea con il trend e il DFR al punto medio di un intervallo neutrale.
- Le nuove proiezioni dello staff terranno conto dell’accordo commerciale UE-USA che, secondo la BCE, stabilisce un dazio medio effettivo stimato tra il 12% e il 16% sulle importazioni statunitensi di beni provenienti dall’area dell’euro. Sebbene l’accordo abbia ridotto l’incertezza in materia di politica commerciale, permangono tuttavia residui di incertezza sui dazi, che difficilmente scompariranno del tutto sotto l’attuale amministrazione statunitense.
- Le proiezioni dello staff della BCE di giugno prevedevano una crescita media dello 0,9% nel 2025, dell’1,1% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027, con un’inflazione headline media del 2,0% nel 2025, dell’1,6% nel 2026 e del 2,0% nel 2027. I dati ricevuti da allora, compreso l’accordo commerciale UE-USA, non modificano in modo significativo tali prospettive e prevediamo solo variazioni marginali rispetto a giugno.
- Nel complesso, riteniamo che i rischi per le prospettive di inflazione a medio termine rimangano sostanzialmente equilibrati. Pensiamo che la BCE vorrà preservare il margine di manovra della politica convenzionale e mirerà a ridurre al minimo il rischio di dover invertire la rotta poco dopo aver raggiunto il tasso terminale.
- Inoltre, la valutazione della strategia per il 2025 offre alla BCE un ulteriore margine di manovra, suggerendo una tolleranza leggermente superiore per deviazioni modeste dell’inflazione dall’obiettivo in entrambe le direzioni, a condizione che le aspettative di inflazione rimangano ancorate.
- Concordiamo con quanto prezzato dal mercato nel ritenere probabile un ulteriore allentamento monetario, al fine di proteggere la proiezione “in linea con l’obiettivo” del 2% per il 2027, ma riteniamo più probabile che il ciclo di tagli sia già concluso con l’attuale tasso del 2%.

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