Riforma delle pensioni: la Fnp-Cisl chiede confronto, “no a decisioni senza i lavoratori”
Il nuovo segretario generale Roberto Pezzani avverte il Governo: servono tavoli di dialogo sulla previdenza, dalla piena indicizzazione delle pensioni alla pensione di garanzia per i giovani.

Il dibattito sulla previdenza si riaccende
La riforma della previdenza torna al centro del dibattito politico. Nelle ultime settimane alcuni esponenti del Governo hanno aperto alla possibilità di interventi strutturali sul sistema pensionistico italiano, già oggetto di continui aggiustamenti negli ultimi vent’anni, dalla riforma Fornero alla quota 100.
Ma i sindacati non ci stanno. “Non è accettabile che si possa mettere mano a riforme così importanti senza di noi, senza chi rappresenta i lavoratori e i pensionati”, ha dichiarato con fermezza Roberto Pezzani, da poco eletto nuovo segretario generale della Fnp-Cisl, durante il Comitato Esecutivo della federazione tenutosi a Roma.
Le priorità dei pensionati
Pezzani ha ribadito la necessità di un tavolo di confronto per discutere i nodi centrali della previdenza:
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la piena indicizzazione delle pensioni all’inflazione, per proteggere il potere d’acquisto degli anziani;
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il rafforzamento della 14esima per i redditi bassi, con un ampliamento della platea e maggiore valorizzazione degli anni di contributi;
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la netta distinzione tra previdenza e assistenza, per garantire trasparenza nei conti pubblici;
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una pensione di garanzia per i giovani, spesso penalizzati da carriere discontinue e bassi salari;
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il ripristino di Opzione Donna nella sua formulazione originaria;
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il riconoscimento del lavoro di cura e misure reali di contrasto al gap retributivo di genere;
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una previdenza complementare accessibile a tutti i lavoratori, per rafforzare il secondo pilastro del sistema.
Sanità, fisco e non autosufficienza: altri nodi aperti
Nel corso dell’incontro, la Fnp-Cisl ha affrontato anche temi collegati alla sostenibilità sociale del Paese.
Sul fronte della sanità, Pezzani ha chiarito: “Non è una spesa o un privilegio di pochi ma un diritto universale: è la colonna vertebrale di ogni comunità. Non basta chiedere più fondi, è necessario utilizzare meglio quelli attuali”.
Sulla non autosufficienza ha invece richiamato la necessità di una politica nazionale che sostenga davvero anziani e famiglie: “Oggi il peso ricade soprattutto sulle donne e sui caregiver, costretti a sacrificare lavoro e vita personale, o sugli assistenti familiari che vivono condizioni di lavoro precarie”.
Infine, sul fisco, la CISL chiede maggiore equità e attenzione a pensionati e lavoratori a reddito medio-basso, spesso esclusi da misure di sostegno.
Il nodo del confronto con il Governo
La posizione del sindacato è chiara: senza il coinvolgimento delle parti sociali, qualsiasi intervento rischia di compromettere l’equilibrio tra sostenibilità economica e giustizia sociale.
Pezzani ha concluso il suo intervento con un messaggio forte al Governo: “Riformare la previdenza non può essere un esercizio tecnico. Significa decidere del futuro di milioni di persone. Per questo chiediamo un tavolo di confronto vero e immediato”.

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