T. Rowe Price – Obbligazioni: misure di espansione in USA, Europa e Cina spingeranno le emissioni

Scott Solomon e Adam Marden, co-portfolio manager, Dynamic Global Bond Strategy, T. Rowe Price -

Prevediamo un aumento dei rendimenti nel tempo, via via che il ciclo economico e l’impatto dei dazi e degli stimoli fiscali statunitensi spingono le pressioni inflazionistiche, mentre i fondamentali economici dovrebbero rimanere resilienti.

Oltre ai tagli fiscali negli Stati Uniti, anche in Europa e in Cina sono in arrivo misure di espansione fiscale e di stimolo, che dovrebbero tradursi in un aumento delle emissioni obbligazionarie negli Stati Uniti e in Europa.

Riteniamo che le opportunità a lungo termine persisteranno nelle economie a crescita più lenta come Nuova Zelanda, Australia e Malesia, con le obbligazioni dei mercati emergenti selezionate che continuano a offrire interessanti vantaggi in termini di rendimento.

I mercati valutari dovrebbero rimanere difficili alla luce dell’elevata incertezza sul fronte commerciale. Prevediamo il persistere di pressioni sul dollaro USA, in particolare legate alle preoccupazioni di natura politica, mentre l’euro potrebbe beneficiare delle ridotte aspettative di allentamento monetario e dell’ottimismo riguardo all’espansione fiscale. Continuiamo a vedere un certo valore nel mantenere posizioni lunghe selettive non correlate nei mercati emergenti e di frontiera.

Riteniamo che le valutazioni del credito stiano diventando sempre più costose, tuttavia, il contesto per le obbligazioni societarie rimane solido alla luce dei livelli di rendimento assoluto, dei fondamentali resilienti e della domanda persistente, con opportunità selettive che continuano a presentarsi nel segmento delle obbligazioni cash. Le nostre posizioni di copertura del rischio nei mercati azionari possono potenzialmente cogliere eventuali movimenti al ribasso su singoli dati, limitando al contempo le perdite se i mercati rischiosi dovessero registrare un rialzo nonostante le valutazioni elevate.

L’incertezza sul commercio globale è stata in parte attenuata, ma continuerà probabilmente a generare volatilità e potrebbe avere effetti duraturi sulle catene di approvvigionamento, sull’inflazione e sulla crescita economica. L’eccezionalità degli Stati Uniti potrebbe essere ulteriormente messa in discussione, ma riteniamo che l’economia rimanga complessivamente abbastanza solida. La conservazione del capitale nel breve termine, alla luce dell’aumento dell’inflazione, sarà un obiettivo fondamentale e, data la mutevolezza delle circostanze attuali, è importante mantenere un approccio tattico e un profilo liquido per poter reagire rapidamente.

Posizionamento

Il portafoglio a luglio è passato a una posizione corta in termini di duration.

Abbiamo aumentato l’esposizione corta sulla duration statunitense, poiché nonostante l’aumento dei rendimenti, restiamo convinti che le pressioni inflazionistiche potrebbero riemergere e che le prospettive di crescita siano complessivamente positive. La politica fiscale espansiva, sotto forma di tagli fiscali, potrebbe mantenere elevato il livello delle emissioni del Tesoro e accentuare gli effetti inflazionistici insieme ai dazi.

Abbiamo aumentato moderatamente la nostra posizione corta in Europa, concentrandoci sul segmento a lungo termine in Germania, alla luce dei piani di espansione fiscale e del ciclo di allentamento monetario europeo ormai in fase avanzata, mentre è stata mantenuta l’esposizione a duration lunga in Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia e Corea del Sud, dove vediamo prospettive economiche più deboli e un potenziale allentamento monetario in Asia.

Abbiamo mantenuto posizioni lunghe selettive in obbligazioni dei mercati emergenti locali, in particolare Messico e Brasile, poiché entrambi offrono rendimenti interessanti.

Sul fronte valutario, abbiamo mantenuto un’esposizione al rischio limitata. Abbiamo mantenuto la posizione corta sul dollaro statunitense, che a nostro avviso continuerà a subire pressioni a causa dei timori sui dazi, sull’inflazione e su potenziali fattori fiscali.

Abbiamo riavviato una posizione corta sulla sterlina britannica alla luce dei dati economici deboli del Regno Unito e delle aspettative di un taglio dei tassi a breve termine. Abbiamo inoltre ridotto la nostra posizione lunga sull’euro, poiché l’annuncio dei dazi commerciali potrebbe pesare sulla valuta. Altrove, manteniamo posizioni ridotte in diverse valute dei mercati di frontiera che offrono diversificazione e potrebbero incrementare gradualmente il rendimento del portafoglio.

A livello settoriale, manteniamo un’esposizione lunga selettiva alle obbligazioni cash investment grade e high yield statunitensi, conservando anche un’esposizione selettiva alle obbligazioni societarie dei mercati emergenti e al debito cartolarizzato. Riteniamo che i rendimenti siano ancora interessanti, in particolare quelli a breve termine. Abbiamo mantenuto nel portafoglio le coperture contro il rischio di coda azionario.