USA. Nuovo costo da 100.000 USD per il visto H-1B: le reazioni della stampa americana e i rischi per l’economia

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Il visto H-1B è uno dei più noti visti di lavoro temporanei degli Stati Uniti è molto utilizzato soprattutto dalle aziende tecnologiche della Silicon Valley per assumere talenti stranieri altamente qualificati: è riservato a lavoratori stranieri in occupazioni specialistiche (specialty occupations), che richiedono un livello elevato di competenza e un titolo accademico almeno equivalente a una laurea quadriennale (Bachelor’s Degree) o superiore ed è particolarmente diffuso in settori come informatica, ingegneria, matematica, scienze, medicina, architettura, finanza, ricerca accademica.

Trump alza il costo a 100.000 USD per il visto H-1B

Prima dell’ordine esecutivo di Trump del 19 settembre 2025, il costo per richiedere un visto H-1B era molto più basso: si trattava infatti di una combinazione di tasse obbligatorie, che variavano in base alla dimensione e al tipo di datore di lavoro, dal Base Filing Fee USCIS di 460 dollari che poteva arrivare ad esempio a 1.500 per aziende con più di 25 dipendenti o a 4.000, applicata solo ad aziende con più di 50 dipendenti, se oltre il 50% della forza lavoro era composta da titolari di visti H-1B o L-1. Oltre ad altri piccoli balzelli che per la maggior parte delle aziende portava il visto H-1B a costare tra i 6.000 e i 10.000 dollari (a seconda delle dimensioni dell’impresa e delle opzioni scelte).

Il 19 settembre 2025, il presidente Donald Trump ha firmato “un proclama” che innalza drasticamente la tassa per le nuove domande del visto H-1B, richiedendo alle aziende statunitensi di versare 100.000 dollari per ogni lavoratore assunto tramite questo programma. Il provvedimento, che entra formalmente in vigore per le domande presentate a partire dal 21 settembre, ha provocato reazioni forti in molti settori, in particolare nella tecnologia, e solleva questioni rilevanti riguardo all’impatto sull’economia americana.

Reazioni nella stampa internazionale e tra gli analisti

Negli Stati Uniti molte testate finanziarie e economiche hanno espresso preoccupazione:

  • Reuters parla di un “sapore amaro” per le aziende tecnologiche, startup e datori di lavoro che si affidano a talenti esteri, sottolineando che il costo elevato potrebbe alzare i costi operativi, scoraggiare assunzioni e rendere meno competitivo il settore tech Usa.

  • The Guardian segnala che economisti vedono nel provvedimento un rischio per la crescita economica statunitense; per esempio, alcune previsioni di crescita sono state riviste al ribasso alla luce dei potenziali effetti del nuovo onere.

  • Business Insider evidenzia che il mercato azionario indiano ha reagito subito: le azioni delle aziende IT sono calate dopo l’annuncio, per timori che i flussi di professionisti qualificati possano ridursi a causa del costo proibitivo del visto.

  • Anche la stampa economica statunitense, tra cui Fox Business ha raccolto le voci di business leader ed economisti che avvertono come l’innovazione possa essere compromessa se il sistema H-1B diventa accessibile solo a imprese molto grandi o molto ricche.

Rischi per l’economia americana

Ecco i principali rischi cui gli analisti guardano con preoccupazione:
Rallentamento dell’innovazione tecnologica
Le aziende tech, specialmente le startup, dipendono molto da ingegneri, ricercatori e altri professionisti stranieri per competenze specialistiche che spesso non si trovano in numero sufficiente sul mercato interno. Se il costo per ogni nuovo H-1B diventa così elevato, molte imprese potrebbero rinunciare o ridurre queste assunzioni, perdendo capacità di sviluppo e innovazione. 
Aumento dei costi operativi
Per le compagnie che continueranno a usare il programma, il nuovo costo si tradurrà in spese aggiuntive molto alte. Ciò può ripercuotersi sui prezzi, sui margini di profitto, o sul salario offerto agli H-1B stessi per compensare il rischio. Start-up, piccole e medie imprese rischiano di essere penalizzate rispetto ai grandi gruppi con più risorse. 
Fuga di talenti
Professionisti altamente qualificati, specialmente da paesi come India e Cina che sono tra i maggiori fruitori del visto, potrebbero scegliere altri Paesi con politiche di immigrazione più aperte. Canada, Europa o altre destinazioni potrebbero diventare alternative più attraenti, con conseguente perdita per gli USA.
Effetti su settori oltre la tecnologia
Anche ambiti come la sanità, l’istruzione, la ricerca accademica, dipendono in parte da lavoratori con visti specializzati. L’aumento della tassa può rendere il reclutamento internazionale più complesso in questi settori, generando carenze di personale e ritardi nel progresso scientifico o nella cura. 
Incertezza normativa e rischio legale
Diversi articoli sottolineano che il provvedimento, oltre al costo stesso, soffre di zone grigie, incertezza su esenzioni, su chi exact applies, se il fee riguarda solo le domande iniziali o anche quelle successive, impatti sui rinnovi, viaggio, rientro negli USA, ecc. Queste ambiguità possono rallentare investimenti, generare contenziosi, rendere il clima di investimento più rischioso.

Possibili benefici secondo i sostenitori

Non mancano posizioni che difendono il provvedimento, o almeno alcuni dei suoi aspetti. Il governo Trump giustifica l’aumento con la necessità di “mettere gli americani al primo posto”, contrastare abusi del programma H-1B, evitare che aziende usino lavoratori stranieri a basso costo per comprimere salari interni. Alcuni leader del settore tecnologico più influenti, pur contrari al nuovo onere, riconoscono che il sistema ha bisogno di riforme per garantire che l’immigrazione qualificata non sia sfruttata in modo da distorcere il mercato del lavoro. Tuttavia, essi mettono in guardia sul fatto che una riforma troppo radicale rischia effetti collaterali gravi. 

Implicazioni sul lungo periodo

Crescita economica indebolita: secondo alcuni economisti, la perdita di flussi di talento straniero può ridurre la produttività, rallentare la ricerca e l’innovazione, ridurre la competitività globale degli USA. In scenari più ottimistici, i mercati emergenti potrebbero acquisire quote di leadership in settori high-tech e R&D.
Bilancio federale e gettito fiscale: sebbene il governo possa raccogliere somme maggiori a breve termine grazie alle nuove tasse, a lungo termine un rallentamento dell’attività economica, posti di lavoro persi, e minori entrate da imprese tech potrebbero compensare o superare i guadagni iniziali.
Demografia e mercato del lavoro: gli Stati Uniti affrontano già sfide legate al calo della crescita della forza lavoro domestica, invecchiamento della popolazione, minore crescita demografica. Limitare l’immigrazione qualificata può peggiorare questi squilibri.