Crisi economica in Egitto: un problema anche per l’Europa tra inflazione elevata e calo delle entrate del Canale di Suez
L’Egitto si trova al centro di una crisi economica profonda, che assume riflessi strategici anche per l’Europa. Il Paese affronta una combinazione di fattori che richiedono attenzione internazionale: un’inflazione in salita, entrate in calo dal Canale di Suez, una delle principali fonti di valuta estera, e un contesto geopolitico altamente instabile. Il Presidente Abdel‑Fattah el‑Sissi ha fatto appello alla comunità internazionale per un aiuto urgente, sottolineando come le attuali condizioni “richiedano una risposta collettiva”.

Il problema ha radici profonde: anni di politiche di austerità hanno indebolito la struttura economica del Paese, con l’effetto intensificato dalla pandemia di Covid-19 e, più di recente, dalla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. La congiuntura è peggiorata ulteriormente per l’Egitto proprio a causa di attacchi nei percorsi marittimi del Mar Rosso, che hanno costretto la rotta delle navi intorno al continente africano, riducendo sensibilmente le entrate del Canale. Secondo un articolo di Fortune, la crisi egiziana «diventa un problema per l’Europa», dal momento che il calo delle entrate e l’inflazione catapultano il Paese in condizioni che rischiano di riversarsi oltre i suoi confini.
Tensione economica e dipendenze strategiche
L’economia egiziana, già caratterizzata da fragilità strutturali, ora è sotto una vera e propria pressione: l’inflazione ha raggiunto livelli tali da comprimere il potere d’acquisto dei cittadini e generare instabilità sociale. Secondo un’analisi di BNP Paribas, sebbene ci siano segnali di miglioramento nell’offerta di valuta estera e nell’attività economica, «i problemi strutturali restano» e la ripresa sarà graduale.
Il Canale di Suez gioca un ruolo centrale: una lunga interruzione dei traffici in quella via ha stimato «un rischio inflazionistico per l’Europa». Reuters riporta che in questo contesto il calo delle entrate dal Canale è stato confermato dal Presidente el-Sissi: circa 7 miliardi USD in meno nel 2024 rispetto all’anno precedente, in gran parte a causa di attacchi nella regione del Mar Rosso.
L’Europa tra stabilità economica e gestione migratoria
Per l’Unione Europea, la situazione egiziana è duplice: da una parte riguarda la stabilità economica e commerciale dato che l’Egitto è partner commerciale rilevante e la sua instabilità può tradursi in minori esportazioni verso il Nord Africa, dall’altra la gestione dei flussi migratori. L’Egitto, infatti, non solo è crocevia geografico per il Mediterraneo, ma ospita milioni di migranti e rifugiati. Una rottura di stabilità da quel lato potrebbe ripercuotersi anche sulle coste europee.
L’accordo tra l’UE e l’Egitto, da 7,4 miliardi euro nel complesso, è stato definito come «strumento per evitare una nuova crisi migratoria in Europa», secondo The Guardian. Tuttavia, la stampa internazionale evidenzia anche critiche: Le Monde sottolinea che «nonostante l’iniezione di capitali, restano domande su trasparenza e sostenibilità delle politiche egiziane».
Quali scenari per l’Italia e per l’Europa?
Dal punto di vista economico, un Egitto in difficoltà significa rischi per i flussi commerciali: meno domanda di beni e servizi europei, difficoltà nei pagamenti in valuta estera, rimbalzi sulla stabilità regionale che possono riflettersi anche sui mercati europei. Per il settore bancario e finanziario la vulnerabilità egiziana è è ancora più pericolosa.
Dal punto di vista geopolitico e sociale, il sostegno europeo all’Egitto implica un equilibrio delicato: bisogna tutelare la cooperazione per la stabilizzazione economica e la gestione migratoria, ma contemporaneamente garantire il rispetto dei diritti umani e la trasparenza, come richiesto da diverse organizzazioni internazionali.
L’Egitto, in quanto grande Paese del Nord-Africa, con un peso economico e strategico elevato, si trova oggi in una condizione in cui le tensioni locali divenute globali rischiano di ripercuotersi anche sull’Europa. Come è stato affermato da Fortune «la crisi dell’Egitto diventa un problema dell’Europa» Soltanto attraverso un intervento congiunto, che coniughi assistenza economica, riforme strutturali e rispetto delle regole, l’Europa potrà sperare di stabilizzare il Paese partner e ridurre così le conseguenze a catena sulla propria economia e società.

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