FinTech Awards Italia 2025: AI, cybersicurezza e software si sfidano sul palcoscenico dell’innovazione

Trendiest Media Agenzia di stampa -

Venerdì 10 ottobre 2025, nella suggestiva villa storica Marigola a Lerici, si è svolta la quinta edizione dei FinTech Awards Italia, l’evento che celebra le eccellenze italiane in campo finanziario e tecnologico. Patrocinata da istituzioni europee e nazionali tra cui Parlamento europeo e Ministero dell’Economia, questa edizione ha messo al centro del dibattito tre pilastri dell’innovazione contemporanea: l’intelligenza artificiale, la cybersicurezza e lo sviluppo software.

Il contesto e le motivazioni

Dagli anni recenti emerge sempre più forte un interrogativo: come possono le tecnologie emergenti supportare un’industria fintech sicura, trasparente e competitiva, senza trasformarsi in un boomerang per l’ecosistema che intendono potenziare? Il tema è centrale, a maggior ragione in un contesto europeo che spinge per una regolamentazione stringente sull’AI e sull’uso dei dati personali.

L’evento ha raccolto attori del mondo delle startup, manager di imprese tecnologiche, istituzioni e policy maker. Tra i relatori attesi vi erano Valeria Lazzaroli (presidente dell’ENIA, l’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale), Pierfrancesco Angeleri (presidente dell’Associazione Italiana Produttori Software) e l’ammiraglio Andrea Billet dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

AI e regolazione europea: da strumento a norma

Uno dei temi più discussi è stato come conciliare il dinamismo dei modelli AI con una cornice regolatoria che garantisca diritti, trasparenza e responsabilità. In molti interventi è emersa una tensione: da un lato le aziende chiedono spazi di sperimentazione, dall’altro servono garanzie contro i rischi di discriminazione, bias o uso improprio dei dati.

Molti hanno citato come riferimento la proposta di regolamento AI Act dell’UE, che impone livelli di rischio diversi a seconda degli ambiti d’uso (da “basso rischio” a “alto rischio”). In ambito fintech, algoritmi che gestiscono scoring creditizio, automazione dei servizi finanziari o modelli di pricing dinamico potrebbero rientrare nelle aree ad alto rischio, soggette a controlli, audit e certificazioni.

Cybersicurezza: minacce e contraddizioni

Se l’AI è al centro delle speranze, la cybersicurezza è al contempo il tallone d’Achille e il guardiano delle stesse innovazioni. In tavola rotonda si è discusso dell’importanza di test continui, simulazioni e approcci proattivi: non solo proteggere, ma validare la robustezza dei sistemi in condizioni reali.

Un recente contributo della ricerca propone il concetto di Cybersecurity AI (CAI): agenti intelligenti autonomi che intervengono nella difesa, individuando vulnerabilità e attacchi con rapidità sorprendente (fino a migliaia di volte più veloci rispetto all’umano). Questo approccio, se ben calibrato, può trasformare la sicurezza da costo a infrastruttura dinamica.

Ma permangono le contraddizioni: l’AI che sorveglia l’AI, sistemi autonomi che dovrebbero essere controllati, rischio di errori su larga scala. E soprattutto il nodo della fiducia: la cybersecurity non basta se gli utenti non comprendono i meccanismi che la governano.

Software e competitività Made in Italy

Il core tecnologico del fintech è il software: dai sistemi di pagamento ai modelli di credito, dalle infrastrutture Open Banking alle piattaforme di investimento. L’Italia, con le sue PMI e startup, ha un vantaggio competitivo se sa innovare e scalare.

Nel corso dei FinTech Awards (italiafintech.org) tra le categorie premiate c’era proprio quella del software e dell’AI, con riconoscimenti come “Best AI Company” (vinto da IdentifAI) e altri per soluzioni innovative di blockchain, open banking e servizi digitali.

Ma il gap infrastrutturale è ancora forte: per le imprese italiane restano sfide su talenti, investimenti in R&D, interoperabilità e adeguamento normativo. Il supporto pubblico (fondi, incentivi, regolatori collaborativi) è considerato imprescindibile dal networking che l’evento stesso promuove.

Tra promesse e sfide

I FinTech Awards Italia 2025 hanno dimostrato che l’ecosistema italiano ha ormai maturato la consapevolezza che innovazione e responsabilità devono camminare insieme. Le tecnologie emergenti non sono virtuose per natura: richiedono governance, trasparenza e progettualità che vadano oltre il singolo prodotto.

Il messaggio finale è netto: non basta avere l’algoritmo migliore, ma serve una cultura della sicurezza, una roadmap normativa italiana ed europea condivisa e un tessuto imprenditoriale pronto a lavorare in comunità, non in isolamento.

In un mondo dove l’AI e il software ridefiniscono il rapporto tra capitale e persona, tra dati e libertà, eventi come i FinTech Awards Italia rappresentano non solo un palcoscenico, ma un momento di riflessione collettiva. E chi saprà tradurre questa energia in progetti concreti con istituzioni, imprese e cittadin potrà indicare la strada per il fintech del futuro.