Ponti di cultura, economie di futuro: torna il LuBeC. L’8 e il 9 ottobre, al Real Collegio di Lucca
L’8 e il 9 ottobre 2025, al Real Collegio di Lucca, la XXI edizione del LuBeC esplora il valore economico e sociale della cultura come motore di innovazione, coesione e sostenibilità.
— di Lucia Cimini —
Ogni ottobre, Lucca diventa un laboratorio di futuro. Con il LuBeC – Lucca Beni Culturali, la città si conferma punto d’incontro tra chi progetta la cultura e chi ne misura l’impatto economico. Non un convegno, ma una piattaforma dove istituzioni, imprese e ricercatori ragionano su come la cultura possa generare valore, attrarre competenze e ridisegnare il modo stesso in cui intendiamo la crescita.
Il tema di quest’anno, Ponti di cultura, racconta una necessità profonda: ricostruire connessioni in un tempo che divide. La cultura come infrastruttura relazionale, capace di tenere insieme differenze e transizioni — digitale, ecologica, sociale — e di trasformarle in energia collettiva. Un ponte, appunto, tra creatività e competitività, tra identità e innovazione.

Un programma intenso: fra gli ospiti, Federico e Jacopo Rampini
Il programma 2025, sostenuto da Regione Toscana, Ministero della Cultura, Comune di Lucca e dalle fondazioni bancarie del territorio, si sviluppa in due giornate dense, con oltre venti appuntamenti e più di centotrenta relatori. Tra i momenti di maggiore richiamo, mercoledì 8 ottobre (18.00 – 19.00) l’incontro “Ponti di cultura: tempo e spazio, guerra e pace” con Federico Rampini, giornalista e scrittore, e Jacopo Rampini, attore e autore. Un dialogo libero fino a esaurimento posti, che intreccia geopolitica e visione culturale, offrendo una riflessione su come la cultura possa restare strumento di lettura e di pacificazione in tempi di crisi.
I “cantieri tematici”
Attorno a questa cornice si articolano gli otto cantieri tematici: l’International Summit of Immersive Experience (ISIE), il Cantiere MiC, il Welfare Culturale, la Sostenibilità e Impatto, il Cantiere Digitale Dicolab, le Imprese Culturali e Creative, il Turismo e il Cantiere IMT – Alti Studi Lucca.
Sono veri laboratori di co-progettazione che mettono in relazione la cultura con le tre dimensioni della sostenibilità – sociale, ambientale ed economica – nel quadro dell’Agenda 2030. Dai modelli di welfare culturale alle pratiche di accessibilità, dal PNRR alla valutazione d’impatto, fino all’intelligenza artificiale applicata ai musei, ogni cantiere sperimenta un modo concreto per tradurre la cultura in innovazione sostenibile.

Lo spazio talk completa il palinsesto con anteprime e opportunità dal mondo della cultura, mentre la partecipazione gratuita, resa possibile dal sostegno pubblico e privato, conferma la vocazione inclusiva del LuBeC: un luogo dove si costruisce capitale umano e sociale, non solo consenso.
In un Paese dove spesso si parla di cultura solo in termini di tutela, LuBeC rovescia la prospettiva: la cultura è un investimento, non una spesa. È capitale relazionale e produttivo, capace di generare ritorni economici, sociali e ambientali nel medio-lungo periodo.Per chi guarda alla cultura con l’occhio della finanza, è il modello più evoluto di valore sostenibile: quello che non misura soltanto ciò che produce, ma ciò che connette.

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