Fiskaly: «Così aiutiamo le imprese nella transizione alla fiscalità digitale»
“Sette imprese su dieci ammettono di essere “poco” o “per nulla” informate sulla possibilità di abbandonare il registratore di cassa fisico. La scale up austriaca punta su API”.
Il sistema di fiscalizzazione italiano sta vivendo una trasformazione profonda. Dal 2024, con l’entrata in vigore del nuovo decreto legislativo sulla memorizzazione elettronica dei corrispettivi, migliaia di esercenti si trovano di fronte a un bivio: mantenere l’hardware tradizionale o passare definitivamente al cloud.
I numeri dicono che la strada è ancora in salita. Secondo l’Osservatorio Fiskaly, circa 7 imprese su 10 dichiarano di avere ancora dubbi rispetto alla possibilità di abbandonare il registratore telematico, come previsto dalla normativa. Un’incertezza che riguarda soprattutto le tempistiche di applicazione e le modalità tecniche di adeguamento.
«Le nuove normative stanno introducendo un cambiamento profondo, e per molte aziende non è sempre semplice interpretare con chiarezza cosa fare e quando», spiega il team di Fiskaly. «In questo contesto, la collaborazione tra imprese, istituzioni e partner tecnologici è fondamentale per favorire una transizione ordinata ed efficace».
Il nodo della compliance: dialogo continuo con le istituzioni
Per affrontare questa complessità, Fiskaly ha scelto un approccio collaborativo: dialogo costante con le istituzioni italiane, partecipazione ai tavoli di lavoro tecnici e un ascolto continuo delle esigenze dei clienti sul campo.
«Questo ci ha permesso di anticipare i bisogni del mercato e di offrire soluzioni concrete per accompagnare il settore verso la nuova fase della fiscalizzazione digitale», aggiungono dall’azienda.
Un elemento chiave è la capacità di tradurre rapidamente gli aggiornamenti normativi in funzionalità operative, evitando alle imprese il rischio di sanzioni o disallineamenti con l’Agenzia delle Entrate.
API pronte in pochi giorni: come funziona l’integrazione
Uno degli ostacoli principali per software house e provider tecnologici è il tempo necessario per integrare nuove soluzioni di fiscalizzazione. Fiskaly risponde con un’architettura API progettata per la velocità.
«Mettiamo a disposizione degli sviluppatori un ambiente di test gratuito, con guide tecniche, manuali d’integrazione e documentazione completa», spiegano. L’obiettivo è permettere ai partner di prepararsi all’integrazione prima ancora di attivare i servizi in produzione.
A questo si affianca un supporto tecnico operativo sette giorni su sette, che accompagna ogni fase del processo: dall’onboarding iniziale alla risoluzione di bug o incompatibilità con sistemi legacy.
SIGN IT: meno hardware, più agilità
Al centro dell’offerta c’è SIGN IT, la soluzione cloud-based di Fiskaly per la firma digitale dei corrispettivi. La logica è semplice: eliminare la dipendenza da dispositivi fisici (Registratori Telematici) e centralizzare la gestione nel cloud.
I vantaggi principali:
- Zero manutenzione hardware: niente più interventi tecnici su dispositivi guasti o obsoleti
- Aggiornamenti automatici: ogni modifica normativa viene applicata in tempo reale, senza intervento dell’esercente
- Scalabilità: adatto sia a singoli esercenti che a catene con decine di punti vendita
«La logica cloud-based di SIGN IT permette di semplificare l’infrastruttura, ridurre i costi di manutenzione e rispondere più rapidamente agli aggiornamenti normativi», spiegano da Fiskaly. «La nostra tecnologia diventa così un abilitatore di efficienza, compliance e innovazione per tutto il settore dei pagamenti e del retail».
2026: l’anno della convergenza tra pagamenti e fisco
Guardando al futuro, Fiskaly identifica nel 2026 un punto di svolta. Non solo per l’Italia, ma per l’intero ecosistema europeo della fiscalizzazione digitale.
«Segnerà l’inizio di una convergenza tra pagamenti, fiscalizzazione e tecnologie per il retail», spiegano. Si tratta di un processo già in atto da anni, ma che entro il 2026 entrerà nella fase matura: sistemi di pagamento, POS, piattaforme e-commerce e strumenti di fiscalizzazione parleranno la stessa lingua, grazie a standard condivisi e API interoperabili.
L’Italia si sta progressivamente allineando ai modelli europei più avanzati (Germania, Austria, Francia), fondati su tre pilastri:
- Cloud-first: addio all’hardware proprietario
- Interoperabilità: dati fiscali e transazionali integrati in tempo reale
- Trasparenza: tracciabilità completa per Fisco e consumatori
In questo scenario, Fiskaly si posiziona come partner tecnologico strategico, capace di guidare imprese e provider nella transizione.
«L’obiettivo è trasformare la fiscalizzazione cloud da obbligo normativo a leva di efficienza e competitività», concludono. Non più un costo da sostenere, ma un investimento per crescere.

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