OCSE. Trasformazione produttiva in America Latina. Partnership internazionali per una crescita verde e inclusiva
I flussi internazionali di investimenti (FDI), assistenza pubblica allo sviluppo (ODA) e strumenti “blended” potrebbero alimentare la transizione verso sistemi produttivi più sostenibili nella regione Latin America and the Caribbean (LAC), ma mancano ancora competenze, R&S e innovazione tecnologica.

La regione Latin America and the Caribbean (LAC) è al crocevia di una necessaria trasformazione produttiva: non più solo estrazione di materie prime e commodity, ma integrazione in catene del valore globali più sofisticate, digitali e a basso impatto ambientale. Un passaggio, questo, che richiede finanziamenti adeguati, strumenti di politica industriale mirati e — soprattutto — partnership internazionali capaci di attivare congiuntamente pubblico e privato.
Secondo il rapporto Latin American Economic Outlook 2025 realizzato dall’OCSE e partner regionali, «Partnerships can help transform production systems for inclusive and green growth». La regione può trarre vantaggio dall’ingresso di FDI, ODA e strumenti finanziari misti («blended instruments») da canalizzare in rinnovabili, infrastrutture digitali, salute tecnologia e agricoltura sostenibile.
Perché le partnership internazionali sono decisive
In primo luogo, la trasformazione produttiva richiede non solo capitali ma anche know-how tecnico e tecnologico. L’OCSE segnala che mentre gli investimenti privati si concentrano già su industria, trasporti e stoccaggio, energia, rimangono arretrati quelli in competenze, R&S e implementazione tecnologica.
In secondo luogo, la regione LAC continua a registrare flussi di FDI, ma questi non sempre si traducono in upgrading strutturali. Ad esempio, il rapporto pubblicato da ResearchGate evidenzia come l’impatto dell’FDI sulla produttività e crescita dipenda fortemente dalla capacità di assorbimento locale.
In terzo luogo, le partnership internazionali che coinvolgono governi, istituzioni finanziarie per lo sviluppo (DFI) e settore privato possono facilitare la creazione di hub tecnologici, infrastrutture digitali e programmi di formazione, elementi mancanti in molte economie della regione.
Un esempio concreto di questa dinamica è l’agenda EU‑LAC Global Gateway Investment Agenda: una strategia congiunta UE-LAC che, tra gli obiettivi, punta a una transizione verde equa, infrastrutture digitali e sviluppo umano nella regione, come chiarto su queste pagine di International Partnerships.
Le problematiche però sono tutt’altro che banali. Il rapporto dell’OCSE evidenzia che sebbene i flussi finanziari internazionali possano dare impulso, da soli non bastano: è necessaria una architettura di accompagnamento.
Competenza e formazione. La carenza di capitale umano e capacità tecniche riduce la capacità di assorbire tecnologia e beneficiarne pienamente.
Ricerca & sviluppo e innovazione. La spesa in R&S nei paesi LAC resta, in molti casi, nettamente inferiore agli standard globali.
Struttura e politiche produttive. Le economie della regione devono evolvere da modelli basati su commodity o assemblaggio verso sistemi con maggiore valore aggiunto, integrazione regionale e catene globali resilienti.
Finanziamento e strumenti misti. Non si tratta solo di FDI puro, ma di combinare risorse pubbliche, private e partenariati pubblica-privato che possano condividere rischio e scalare gli interventi.
Coordinamento istituzionale. Per funzionare, i partenariati devono essere ben integrati con le politiche nazionali, regionali e locali, e coinvolgere nei fatti il settore privato, la società civile e gli organi multilaterali.
I settori prioritari per il cambiamento
Rinnovabili e infrastrutture energetiche: secondo ScienceDirect la regione gode di risorse naturali importanti (sole, vento, idroelettrico) e può accelerare la transizione. Gli studi dimostrano che il passaggio alle energie rinnovabili ha un impatto positivo sulla crescita verde. Infrastrutture digitali e tecnologie: l’adozione del digitale e il rafforzamento delle infrastrutture (broadband, reti smart) sono fondamentali perché la produzione del futuro sarà sempre più connessa e intelligente.
Agricoltura sostenibile e valore aggiunto: LAC ha un ruolo mondiale nella produzione agroalimentare; per Horasis passare da commodity a filiere sostenibili e digitalizzate è problemtico, ma costituisce anche una grande opportunità.
Che cosa significa per investitori e policymaker
Gli investitori dovranno valutare non solo la redditività diretta, ma anche la qualità delle istituzioni del Paese ospite, la presenza di capitale umano, la capacità di governance e la coerenza delle politiche pubbliche con la transizione verde. Per i governi, significa progettare strategie industriali che non siano passive, ma attive: attrarre capitale straniero sì, ma con condizioni che favoriscano trasferimento tecnologico, formazione e sviluppo locale. In sostanza: non basta che il denaro entri, ma serve che generi impatto reale sul territorio: nuove competenze, filiere integrate, vantaggi competitivi sostenibili.
La trasformazione dei sistemi produttivi nella regione LAC verso modelli più inclusivi, digitali e verdi non è un esercizio secondario: è una necessità se si vuole colmare il divario con le economie avanzate e costruire uno sviluppo che sia duraturo. Le partnership internazionali, tra governi, DFIs, settore privato, rappresentano una leva decisiva in questo processo. Come sottolinea l’OCSE: «financing production transformation requires mobilising public and private resources». Tuttavia, occorre essere realistici: gli ostacoli sono molti e non tutti i Paesi della regione sono allo stesso livello. L’efficacia delle partnership dipenderà dalla capacità di attuare finanza ma anche competenza, innovazione e politiche industriali adeguate. In questo senso, il vantaggio competitivo non sarà solo attrarre capitale, ma saperlo trasformare in sviluppo inclusivo.

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