Ebury – Il dollaro arretra sulle aspettative di una Federal Reserve più accomodante

Redazione -

La scorsa settimana il dollaro ha perso terreno nei confronti di quasi tutte le principali valute mondiali, dopo che è trapelata la notizia che Kevin Hasset, fedele sostenitore di Trump e promotore di una politica monetaria ultra-accomodante, potrebbe essere scelto per sostituire Jerome Powell alla presidenza della Federal Reserve. Le aspettative di un taglio alla riunione di dicembre sono cresciute e il tasso di interesse finale della Fed è appena sotto il 3%. Sebbene riteniamo che il mercato stia anticipando i tempi, il dollaro ha comunque registrato un calo verso la metà dell’intervallo che ha mantenuto, rispetto alle principali valute, dall’inizio dell’estate. Il dollaro neozelandese è stato il vincitore della settimana dopo che la RBNZ ha lasciato intendere che il ciclo di allentamento monetario è terminato.

Il calendario economico statunitense passa in secondo piano per i mercati, poiché la maggior parte dei dati pubblicati finora sono piuttosto in ritardo, dopo il lungo shutdown federale. Tuttavia, il rapporto sull’inflazione PCE di settembre previsto per giovedì spicca come potenziale fattore di movimentazione sui mercati. Inooltra anche la conferma della scelta di Trump per il prossimo presidente della Federal Reserve, così come il discorso di Powell di lunedì, saranno fondamentali; i mercati valutari sembrano dunque sempre più guidati dalle prospettive della politica della Fed. Anche l’inflazione flash dell’Eurozona di martedì attirerà l’attenzione dei trader.

GBP
La pubblicazione del bilancio si è rivelata un evento marginale per i mercati, forse perché gran parte del suo contenuto era già stato attentamente analizzato nelle ultime due settimane. La minaccia per il mercato dei Gilt sembra essersi dissipata, per ora, e potremmo assistere a un modesto rimbalzo della sterlina entro la fine dell’anno. Non ci sono grandi novità in programma nel calendario economico o politico di questa settimana, quindi la sterlina subirà per lo più gli eventi di altro tipo nel breve termine.

EUR
Ultimamente, l’euro sembra muoversi principalmente in funzione dei differenziali nelle aspettative sui tassi di interesse ufficiali oltreoceano. Sarà importante seguire il dato flash sull’inflazione di questa settimana, poiché i dati dei singoli paesi della scorsa settimana lasciano intendere un potenziale rialzo inaspettato nel sottoindice core chiave. In tal caso, i mercati potrebbero prezzare la possibilità che la prossima mossa della BCE sia un rialzo anziché un ribasso, come è già accaduto in Svezia con la Riksbank. Un evento del genere potrebbe essere il catalizzatore del graduale rialzo della moneta unica che prevediamo per il 2026.

USD
I dati ampiamente ritardati provenienti dagli Stati Uniti dopo lo shutdown non modificano finora il quadro in modo significativo. La crescita rimane stabile, la creazione di posti di lavoro è contenuta, ma non vi sono ancora segnali di tagli significativi al personale. Sebbene il mercato stia già scontando una significativa politica accomodante della Fed, per questa riunione e per il prossimo anno, riteniamo che ci sia spazio per una mossa contraria. Qualunque sia il fedele sostenitore che Trump sceglierà come successore di Powell, la normale rotazione aggiungerà alcune voci restrittive al FOMC a partire da gennaio, e ci aspettiamo che ogni potenziale taglio dopo la riunione di questo mese sarà combattuto con accanimento all’interno del comitato. L’inflazione rimane ostinatamente alta al 3% e non ha mostrato segni di un ritorno al ribasso.