Europa, serve selettività verso il settore bancario

Justin Bisseker -

Schroders resta costruttiva in maniera selettiva sul settore bancario paneuropeo. I titoli bancari sono stati supportati dalle aspettative di tassi di interesse più elevati, che però potrebbero richiedere ancora un po’ di tempo prima di materializzarsi.

Preferiamo le banche che sono meno dipendenti dal contesto dei tassi. Ad esempio, le banche britanniche sembrano essere attraenti per gli investitori pazienti.

I livelli di capitale e la profittabilità delle banche continuano a migliorare, l’economia globale si sta rafforzando e, almeno negli Stati Uniti, i tassi di interesse si stanno alzando insieme alla speranza che anche in Europa e Regno Unito possano salire. I venti contrari sul fronte regolamentare stanno calando (e potenzialmente potrebbero anche trasformarsi in venti di coda favorevoli, guidati dagli USA) e i rischi geopolitici sono diminuiti.

I tassi più elevati sono ancora lontani

L’attesa per l’aumento dei tassi che ha accompagnato il reflation trade globale ha risollevato gran parte del settore nell’anno passato. Bisogna essere consapevoli del fatto che questo fenomeno potrebbe placarsi se le aspettative su tassi di interesse più elevati dovessero venire meno. Inoltre, è necessario che gli investitori capiscano che l’impatto dell’interruzione dello stimolo monetario su molte delle banche europee, come e quando avverrà, sarà probabilmente più sfumato del previsto.

Per le banche dell’Eurozona in particolare, le aspettative su tassi di interesse più elevati sono state un driver fondamentale della performance positiva dei prezzi delle azioni nel corso dell’ultimo anno. Tuttavia, l’inflazione core resta bassa, insieme alla crescita dei salari, nonostante un Pil più forte e il calo della disoccupazione. Esiste quindi il rischio che i tassi di interesse possano rimanere a livelli estremamente bassi per molti anni a venire, anche se l’economia dovesse rafforzarsi.

Meglio le banche che non dipendono dall’aumento dei tassi

Il nostro approccio favorisce le banche che hanno il potenziale per mettere a segno ritorni interessanti indipendentemente dal contesto per i tassi. La velocità a cui le banche possono riprezzare i propri bilanci e adattare i costi base varia considerevolmente in Europa. Per molte banche, la spinta agli utili attesa come conseguenza dei tassi di interesse più elevati deriva in gran parte dai benefici transitori dei finanziamenti che la BCE ha raccolto tramite le TLTRO2.

Intanto, i tassi a lungo termine più elevati, che dovrebbero accompagnare il tapering della BCE si dimostreranno negativi per i margini di profitto e per il capitale. Ciò si vedrà all’aumentare dei costi di finanziamento a lungo termine e al diminuire del valore dei bond detenuti nei bilanci delle banche.

I dettagli sul quando e sul come la BCE deciderà di ridurre le misure di accomodamento monetario saranno quindi importanti.

Alcune banche necessitano ancora di ripulire i loro bilanci

Il settore bancario è lontano dall’essere uniforme. La maggioranza delle banche nell’universo paneuropeo ha bilanci relativamente puliti, ma alcune – soprattutto in Italia e in Spagna – hanno più lavoro da fare. Inoltre, la profittabilità delle banche, assumendo anche perdite normalizzate per il credito, varia notevolmente, così come la prevedibilità degli utili.

La maggior parte delle banche ha ora riportato il capitale a livelli che incorporano un cuscinetto protettivo contro eventi inaspettati. Tuttavia, la capacità degli istituti di credito di continuare a costruire capitale e finanziare la crescita, pagare i dividendi, assorbire gli shock inaspettati e accomodare la pressione regolamentare varia notevolmente. Un piccolo gruppo di banche ha ancora bisogno di ulteriori sforzi di ristrutturazione per portare la profittabilità su livelli che generino valore.

La BCE potrebbe aumentare i suoi test

Come dimostrano i fallimenti recenti di Banco Popular in Spagna e di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in Italia, quello bancario continua ad essere un settore in cui gli investitori dovrebbero muoversi con cautela. Quando un problema grande e inaspettato di bilancio si scontra con una base di capitale inadeguata, sia gli investitori azionari che quelli obbligazionari corrono il rischio di perdite sostanziali.

Fortunatamente, il numero di banche problematiche continua a diminuire. Tuttavia vediamo una grande probabilità che la BCE aumenti sia l’intensità del controllo dell’adeguatezza dei fondi e del ritmo di pulizia del bilancio. Tutto ciò sarà probabilmente a scapito degli utili e forse del numero di azioni di una minoranza della banche quotate europee.

Più ricompense che rischi in UK

Nel frattempo, sembra che nel Regno Unito il mercato azionario stia caricando un premio per il rischio ancora più elevato per le banche britanniche. Un Governo indebolito, un Pil in diminuzione, un indebitamento più alto dei consumatori e le incertezze riguardo alla Brexit rappresentano un mix sgradevole di preoccupazioni. Ci sono rischi, ma parte del nostro lavoro come investitori è di guardare ai ritorni potenziali piuttosto che di giustificare tali rischi.

Il fatto che la Bank of England stia pensando di alzare il buffer anticiclico all’1% entro novembre del prossimo anno (visto come il livello appropriato di “contesto di rischio standard”) dovrebbe alleviare in un certo senso gli investitori. Con le banche locali britanniche che si riparano nel tratto più economico del settore, riteniamo che ci sia una grande probabilità che la pazienza possa essere ben ripagata.


 Justin Bisseker – European Banks Analyst – Schroders