Il possibile impatto di Basilea IV

Jeremy Smouha -

La strategia di GAM si basa sulla qualità; investire in bond di società di alta qualità e coglierne il flusso reddituale.

Nel settore finanziario, dove viene investita una parte significativa del fondo, i sistemi di misurazione del credito bottom-up sono migliorati significativamente nel corso degli ultimi anni di pari passo con il miglioramento degli indici di solidità del capitale. Banche e società di assicurazione sono perciò più sicure, ma gli spread che riusciamo a ottenere restano interessanti. Questo è probabilmente dovuto al fatto che per molti rimane il timore della crisi finanziaria globale che risale ormai a quasi dieci anni fa, senza che siano in grado di apprezzare i miglioramenti della qualità del credito che hanno interessato le singole società.

Dietro a questo miglioramento della qualità del credito ci sono sicuramente le varie economie in crescita, ma anche nuove regole – Basilea III e Solvency II – che obbligano le società a essere più sicure. L’attenzione si sta ora spostando verso ulteriori regolamentazioni per la sicurezza – chiamate Basilea IV – che non sono tuttavia state ancora definite in dettaglio. Mentre Basilea III si concentrava sul numeratore degli indici di capitale, Basilea IV intende soprattutto armonizzare le definizioni del denominatore degli indici patrimoniali degli asset bancari. Dai nostri incontri con il management sappiamo che le banche stanno valutando attentamente l’impatto che Basilea IV potrebbe avere sui requisiti di capitale e la liquidità che servirebbe per sistemare i propri bilanci.

Il messaggio chiave è che il flusso cedolare resta per noi il principale driver di performance. Alcuni dei nostri investimenti sono in bond privi di rating, ma ciò non significa che siano di bassa qualità. Un esempio di questo è un bond privo di rating in cui abbiamo investito, al quale è stato poi attribuito un rating quest’estate. La società ha poi chiesto un rating a Fitch, e il bond si è guadagnato una valutazione di A-. Il valore a cui scambia attualmente è circa il 25% in più rispetto al prezzo di emissione.

Guardando al futuro, continuano ad esserci numerose voci di aumento dei tassi di interesse e la riduzione del rischio derivante dai tassi di interesse è un aspetto al quale prestiamo particolare attenzione. Il portafoglio è composto per il 50% da obbligazioni a tasso fisso e, per la quota restante, da strumenti a tasso variabile e a tasso misto, una formula che ha funzionato bene in periodi di preoccupazioni sui tassi. Rispetto alla possibilità di rischi politici e sistemici, il mercato quest’anno è stato decisamente sereno nonostante eventi politici significativi come le elezioni in Francia, nel Regno Unito e in Germania. Quindi, nonostante non ci siano stati sell-off causati da ragioni politiche o sistemiche –comunque difficili da prevedere – nella nostra esperienza i prezzi tendono a crollare e risalire rapidamente, soprattutto per le compagnie di alta qualità. Noi proviamo quindi a sfruttare queste occasioni di temporanea svalutazione per posizionarci a un prezzo conveniente.


Jeremy Smouha – manager delle strategie Credit Opportunities – GAM