Draghi blocca le aspettative del mercato
La BCE ha annunciato una riduzione progressiva del suo programma di Quantitative Easing.
La Banca centrale europea ridurrà gli acquisti mensili dagli attuali 30 miliardi di euro a 15 miliardi a partire da settembre fino alla fine dell’anno.
Cesseranno i nuovi acquisti mentre continuerà il reinvestimento dei titoli in scadenza, in questo modo la BCE resterà attiva ancora per molto tempo sul mercato dei titoli a reddito fisso europei.
Ciò che spicca davvero oggi, tuttavia, è stata la dichiarazione secondo cui i tassi non aumenteranno almeno fino all’estate del 2019. Si tratta di un importante cambio di direzione del Consiglio direttivo, che storicamente si è sempre astenuto dal indicare qualsiasi impegno futuro riguardo le proprie intenzioni.
Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha fatto di tutto per sottolineare i rischi e le incertezze che ancora ci attendono. Le previsioni della BCE circa l’inflazione sono state riviste verso l’alto, a causa principalmente dei prezzi del petrolio. La crescita è debole e, secondo Draghi, potrebbe mantenere questo stato ancora per qualche tempo.
Sia la dichiarazione che i commenti fatti durante la conferenza stampa forniscono alla Banca Centrale un’ampia “discrezionalità” riguardo all’eventuale cambio di rotta e la possibilità di adattare la propria politica secondo i dati che in futuro verranno rilevati. Se i dati dovessero deludere le aspettative, una flessibilità aggiuntiva, sia sul QE che sui tassi, potrebbe rivelarsi utile.
L’orientamento accomodante e il preimpegno della BCE sui tassi dovrebbero stabilizzare le eventuali aspettative del mercato per i prossimi mesi.
È probabile che, in assenza di nuovi riacutizzazioni politiche o titoli dall’Italia nel breve termine, la volatilità dei tassi andrà a diminuire sia sui mercati core che sui quelli periferici,. A livello di cross-market, in questo contesto i bund tedeschi dovrebbero continuare a sovraperformare i titoli del Tesoro USA, man mano che la divergenza tra la Fed e la BCE continua.
David Simner – Gestore obbligazionario europeo – Fidelity International